PUNKADEKA FESTIVAL 25th Anniversary

Rake-Off : Observing Madness

Uno dei primi album usciti quest’anno. O meglio, uno dei primi album usciti quest’anno che hanno attirato subito la mia attenzione. I Rake-Off li seguo da circa 3 anni, ho recensito già i loro precedenti album “Feeding The Fake” e “Goin’ Mental”, entrambi apprezzati tantissimo. Ero curioso di sentire quest’ultimo, già tra i precedenti due c’era stata una “metallizzazione” del loro sound. Con “Observing Madness” questa meta-L-morfosi si fa ancora più spiccata.

I pezzi si fanno più lunghi (rispetto ai precedenti), la durata totale del disco passa dai nemmeno 20 minuti dei precedenti a 25 minuti. Stiamo comunque parlando di pezzi Thrash Metal molto corti, certo non metto i Rake-Off nello stesso filone dei Metallica o degli Annihilator, la componente Hardcore è ancora molto pesante. E va benissimo così.

Le canzoni, 10 in totale, scorrono velocissime, senza intoppi, sembra quasi una singola canzone da 25 minuti e questo non per dire che sono tutte uguali, ma che, essendo sulla stessa lunghezza d’onda a livello stilistico, funzionano tutte alla perfezione tra di loro. Per dire, un altro disco che mi da questa sensazione è “Reign In Blood” degli Slayer. Mica niente.

I riff vengono resi minacciosi da profondi palm muted, la batteria sa quando correre e quando rallentare per creare i cosiddetti “momenti mosh”. Le ispirazioni che saltano subito all’orecchio sono i Municipal Waste per la durata e per la componente Hardcore, ma quando le chitarre si armonizzano a vicenda, nei passaggi tra un riff e un altro, sembra di vedere il logo SLAYER davanti ai nostri occhi. I soli, velocissimi ed intricati attraversano le tempie friggendo il cervello. Sembrano usciti dalla seconda metà degli anni ’80, iper-veloci, iper-acuti, iper-cazzuti. Voce azzeccata, non urlata, ma ringhiata, che da quel tocco di aggressività in più, che non guasta mai.

Molto curiose e apprezzabili le scelte di aprire l’album con una strumentale di due minuti e di chiuderlo con una cover degli Anthrax, “Deathrider”, rivisitata a modo loro, meno Speed Metal, più Crossover Thrash.

Il disco è stato pubblicato il 9 gennaio 2022, prima uscita della neonata Raked Rec, etichetta underground creata dai membri della stessa band.

E’ stato registrato tra luglio e settembre 2021 in 3 studi di Roma, il Merlo Recording Studio, il Disorder Officine Musicali e il Deafbeat. In seguito è stato tutto missato e masterizzato da Fabio, cantante della band.

Il mio personale verdetto finale è: piena soddisfazione, pochi fronzoli, tanta aggressività, canzoni veloci e scorrevoli. Esattamente ciò che mi aspettavo.

Questo è uno di quegli album che va ascoltato, ma che soprattutto va vissuto dal vivo a qualche concerto. E spero proprio di venire accontentato presto.

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