TIGER ARMY

“…Non capita spesso di vedere tra le date dei Tiger Army tappe europee (figuriamoci italiane), dunque la loro presenza a Milano è un vero evento per gli amanti del genere…”

Tiger Army + Evil Devil + Duck Pond   Musicdrome  4/04/08

Punto della situazione pre-concerto:

          rischio di soppressione del live per il numero esiguo di prevendite;

          inutili diatribe sullo schieramento politico dei Tiger Army e degli Evil Devil preannunciano un clima di tensione;

          il primo gruppo spalla, gli Andead, viene meno;

          c’è nell’aria del Musicdrome un po’ di malcontento per l’assenza, il giorno precedente, del frontman degli U.S.Bombs, Duane Peters.

 

Con delle premesse così, le aspettative non sono di certo tra le più rosee, ma si sa che un raggio di sole è ancor più bello se spunta tra nuvoloni e minacce di tempesta. Non capita spesso di vedere tra le date dei Tiger Army tappe europee (figuriamoci italiane), dunque la loro presenza a Milano è un vero evento per gli amanti del genere, una delle poche occasioni per poter apprezzare uno dei più grandi gruppi psychobilly dei nostri giorni. Sinceramente credevo che questo avrebbe attirato molta più gente, ma si sa che lopsychobilly è un genere di nicchia, per fortuna poco soggetto a trasformarsi in fenomeno di tendenza e di conseguenza anche il pubblico del Musicdrome è  adulto e selezionato, il locale si trasforma in un tripudio di labbra rosse, gelatina, tatuaggi old style e ciuffi alla Elvis a go-go.

Il primo gruppo spalla, come accennato, non risponde all’appello e viene sostituito dai Duck Pond, combo emo-core che sinceramente stona un po’ nel contesto psycho con un genere che purtroppo non trova terreno fertile in quest’occasione. I quattro ragazzi in ogni caso suonano bene, hanno le idee chiare e sicuramente si faranno notare in altre occasioni.

Gli Evil Devil sono i perfetti assistenti della lectio magistralistenuta dai professori felini: impeccabili nel look, nella presenza scenica, nel carisma, nella grinta, scatenano il pubblico con un sound che non ha nulla da invidiare ai colleghi d’oltre oceano (sono molto simili ai Mad Sin); la cover Isla Bonita di Madonna scatena l’inferno!

Sul palco a gustarsi lo show ci sono Jeff e James, contrabbassista e batterista dei Tiger Army, palesemente divertiti e coinvolti, che con la loro presenza legittimano la grandezza della band che riscatta al cento per cento la mancanza in Italia di una vera scena psycho, come si dice “pochi ma buoni”.

Ai Tiger Army dedicherei volentieri pagine e pagine di elogi, lodi, inchini, incensamenti e via all’infinito. Bastano poche note per creare un’atmosfera unica, profonda, carica di emozioni penetranti ma al tempo stesso venata di sentimento e malinconia. Si inizia con il preludio e immediatamente viene sparata Afterworld, che apre l’ultimo album, ma sono i vecchi pezzi ad emozionare di più: Devil girl, Never die, Santa Carla twilight, sono cantate all’unisono dal pubblico che palesa un certo scetticismo e perplessità nei confronti dei pezzi dell’ultimo album che non segue esattamente lo style del gruppo consolidatosi dopo tre album alle spalle ed evidentemente questa percezione l’hanno intuita gli stessi Tiger Army che propongono pochi pezzi di Music from Legions Beyond.

In the Orchard, suonata per la seconda volta in Europa, è ilmomento più intenso del concerto, lo ammetto ho accusato le lenti a contatto di avermi provocato una lieve lacrimazione! Tra un pezzo e l’altro è Jeff ad annunciare i pezzi, il tatuatissimo Nick 13 prende parola solo per sottolineare che la musica dei Tiger Army vuole unire ed arrivare a punkers, rockers, coinvolgere chi ascolta psychobilly così come gli appassionati di hardcore, abbattendo le stupide rivalità e faziosità che purtroppo oggi sporcano la scena musicale punk (gli emo non lo ha nominati heheh).

Dopo la consueta finta di lasciare il palco, il trio propone una cover dei Misfits, American Nightmare, prima di andar via definitivamente.

Unico neo la poca disponibilità di Nick 13 che scompare immediatamente lasciando i fans sotto il palco ad aspettarlo per una foto.

All’uscita del Musicdrome si odono voci urlare “ Never die! Never die! Tiger Army never die!…”

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