Quattro chiacchiere con i TULLAMORE

Ciao ragazzi e benvenuti su Punkadeka, sono già 10 anni che calcate i palchi di tutta Italia, iniziate a raccontarci un po la vostra storia

i Tullamore sono una band nata nell’agosto del 2007 da un gruppo di ragazzini con la passione per il punk, le bevute e il calcio.
come tanti coetanei, sentivamo la necessità di esprimere il nostro disagio attraverso la musica e di far parte di quel blocco sociale che non accettava di vivere in una città morta , chiusa su se stessa, fatta di “torri, chiese e oratori” e rivendicava il proprio spazio prendendosi le piazze, organizzando iniziative, concerti, cortei. Col passare del tempo quella spinta si è poi persa, abbiamo perso il centro sociale in cui siamo cresciuti ed è venuto progressivamente a mancare quel “pubblico consapevole” cui si rivolgeva la nostra musica. La nostra band ha subito questa sorta di reflusso, che ci ha visto costretti a cercare nuove persone che condividessero con noi questo percorso con attitudine e convinzione e non come mera espressione di un disagio adolescenziale.
Sono stati anni particolari e, a parte qualche concerto per MovimentoPavia e per la curva del Pavia, si suonava spesso in situazioni tragicomiche: pizzerie, contest musicali assurdi, sagre di paese,”feste” di San Patrizio…..era veramente un supplizio, ma ci pesava fino ad un certo punto: non abbiamo mai avuto ambizioni particolari, ci bastava essere noi, il whiskey e qualche amico, del resto non ci importava un cazzo.
Siamo arrivati a registrare il primo vero disco nel 2013, abbiamo avuto la consapevolezza di aver sviluppato col tempo un’impronta musicale tutta nostra, di essere in grado di scrivere canzoni e che a qualcuno ste canzoni piacevano.
Cosi abbiamo cominciato a girare per conoscere altre realtà in cui la nostra musica, le nostre canzoni, non risultassero “fuori posto”; grazie a Christian dell’Anfibio records abbiamo suonato per la prima volta al Dordoni di Cremona, e da lì abbiamo cominciato a girare pressochè ovunque, privilegiando i posti che avessero una connotazione politica ben precisa.

-c’è un disco uscito da un po, ne vogliamo parlare? Com’è nato ed a chi vi siete affidati per la realizzazione?

Il disco uscito qualche mese fa (recensione qui, ndr), è una sorta di regalo che ci siamo fatti per i nostri dieci anni di attività e per rimarcare quanto sia importante per noi questo traguardo, di cui la musica è solo uno dei tanti fattori che ci ha portato a raggiungerlo: amicizia, sentimento di appartenenza, rabbia, ideali,voglia di stare assieme e di viaggiare per confrontarsi con altre realtà, questa è la nostra storia.
“des an pri stra, des an in tal bar” (“dieci anni per le strade, dieci anni al bar” per chi non fosse pavese!) è composto da 5 pezzi: “sogno l’irlanda”, il nostro primo pezzo scritto quando avevamo 16-17 anni con cui chiudiamo ancora oggi tutti i nostri live, “black and tans” una splendida irish rebel song da noi rivisitata che desideravamo incidere da tempo e 3 pezzi inediti con altrettante collaborazioni con validi personaggi della scena nostrana: Pronti ad Offendere, un pezzo che nasce dalla poesia di Alex Alesi, storico militante della SHARP Milano, poeta, scrittore e chi più ne ha più ne metta; Mairéad Farrell con la voce di Bebe, cantante degli Urban Vietcong, ai quali ci siamo subito affezionati per la passione e per l’interesse che hanno verso la questione irlandese che troppo spesso qui da noi è trattata con superficialità e infine Ribelle Senza un Perchè con la partecipazione di Giulio dei 5MDR, che se non esistesse bisognerebbe inventarlo.
Come per “Palude”, ovviamente ci siamo affidati ancora a Giulio (5MDR, Everybody on the Shore) sia per la produzione sia per la realizzazione del disco; per noi è diventato ormai un punto di riferimento imprescindibile.

-10 anni sono un buon risultato, raccontateci quali sono stati: il momento più assurdo, il più bello ed il più difficile della vostra carriera
I momenti più assurdi risalgono probabilmente ai primi anni di attività. Ricordo una volta in cui finimmo non si sa per quale motivo, a suonare in una pizzeria (come già accennato prima!); la sala era colma e ad un certo punto durante il concerto notiamo un cameriere in difficoltà che reggeva 3 pizze senza riuscire a risalire al cliente. Così, un pò perchè ci sentivamo totalmente fuoriposto, un pò perchè quel cameriere aveva l’aria simpatica, interrompemmo il concerto e utilizzammo i microfoni per rendere più semplice il lavoro:”3 prosciutto e funghi! Di chi sono? Tavolo 3? Forza col tavolo 3!”.
Un’altra volta finimmo a suonare in uno di quei tristissimi e odiosi contest in cui vince chi riceve “più consumazioni”; alla fine della serata lo speaker, dopo aver annunciato il nostro ultimo posto nella competizione disse “ragazzi, non mi era ancora capitata una band che non ha ricevesse nemmeno il voto dei suoi componenti”.
Infine, ci piace ricordare un concerto svoltosi in un circolo Arci di Cremona nel marzo del 2015: il clima cittadino era ancora piuttosto caldo, qualche mese prima esponenti di casa pound avevano assaltato il Dordoni e ridotto in fin di vita Emilio, uno dei militanti storici del centro sociale, proprio la settimana prima di un concerto molto importante a cui avremmo dovuto presenziare di spalla agli Hard Skin. Ovviamente il concerto fu annullato e i compagni del Dordoni chiamarono a raccolta gli antifascisti di tutta italia per un corteo militante che desse una risposta forte e incisiva all’aggressione fascista.
La rabbia di quel corteo sconvolse gli antifascisti dei salotti che come al solito si affrettarono a dissociarsi da certe pratiche. Probabilmente la gran parte del pubblico presente quella sera apparteneva a questa categoria, infatti già dalle prime canzoni la gente cominciava a storcere il naso: era San Patrizio, una “festicciola in cui si beve” e la gente era venuta per danzare. prima di eseguire “prima dell’alba” spendemmo alcune parole di solidarietà verso i compagni che erano stati denunciati per via di quel corteo rivendicando con forza le ragioni che avevano spinto in strada tutte quelle persone; fu la goccia che fece traboccare il vaso: la sala si svuotò COMPLETAMENTE e noi concludemmo il concerto in solitaria, ma con un motto d’orgoglio, perché prima vengono le idee e poi tutto il resto.
Il momento più bello è stato salire per la prima volta sul palco del Csa Dordoni di Cremona. dopo anni di concerti, salire su quel palco per noi è stato in qualche modo un segnale che avevamo finalmente (ri)trovato una realtà in cui la nostra musica poteva essere recepita secondo le nostre aspettative, ovvero come colonna sonora delle vite di tante persone che si battono ogni giorno per cambiare sto maledetto mondo.
Momenti particolarmente difficili non ce ne sono stati, i pochi cambi di formazione che abbiamo subito sono stati affrontati in maniera serena e anzi, la famiglia si è solo allargata: ad esempio quando possono Neno e Misu ce li troviamo accanto a noi sul furgone e sotto al palco durante i concerti.

-10 anni e tantissimi concerti in tantissime situazioni, qual è il palco che calchereste ogni giorno?
quello della cantina del Gojo a Vetralla, vicino Viterbo. Un posto incredibile, gente fantastica e s’è mangiato bene (cosa per noi essenziale!).

-il vostro rapporto con Pavia, città “nera”, che difficoltà incontra un gruppo dichiaratamente antifascista in una città dove chi indossa una maglia del Che viene costretto a spogliarsi?
Pavia è la nostra città, ci siamo cresciuti, l’abbiamo amata e l’abbiamo odiata, ma a differenza di molti nostri conterranei abbiamo sviluppato un solido legame di appartenenza con essa. Siamo infatti legati a doppio filo con la realtà ultras pavese, lì abbiamo sempre trovato ambiente e persone che parlano la nostra stessa lingua, anche in assenza di una connotazione politica ben precisa.
Il fatto che a Pavia negli anni abbia preso piede un forte sentimento reazionario che è la base del neofascismo imperante in città ci ha sconfortato parecchio limitando il nostro impatto a livello cittadino, ma non ha minimamente frenato l’esigenza di esprimere tutto il nostro odio e disprezzo verso i fascisti e la loro idea prevaricatrice.

-il Celtic-Punk, genere che adoro e che ascolto da 20 anni, spesso viene classificato come “roba già sentita”, personalmente la trovo una cazzata, ma voi perché avete scelto questo genere particolare?
Iora è cresciuto ascoltando musica celtica per poi scoprire il punk in età adolescenziale, il celtic-punk è stato un naturale punto d’arrivo. il fatto che il celtic punk venga classificato come “roba già sentita” deriva dal fatto che la maggior parte delle band che in italia suona questo genere tende a scimmiottare i tratti più “mainstream” della cultura irlandese, finendo inevitabilmente a dover cercare di soddisfare il pubblico con roba trita e ritrita adatta solo per le feste di san Patrizio, piene di orribili cappelli della guinness, tristissimi porta-chiavi di gomma e birre annacquate.
Durante un concerto vicino Torino Gabriele, il cantante dei Dirty Artichokes, ci disse: “il celtic-punk è fatto per le cantine sporche,il sudore e la puzza di birra”; la pensiamo come lui (pure io cari, pure io).

-tanti concerti in tutta Italia, presumo tante amicizie e tanti rapporti stretti con organizzatori etc. in questi anni, mai pensato di tentare il salto all’estero?
il fatto di aver consapevolmente scelto di cantare in italiano ci ha per ora precluso la possibilità di qualche viaggetto oltre confine. Ovviamente se ci sarà la possibilità non ci tireremo indietro.

-domandone rischiatutto: situazione scena in Italia, io sono ancora convinto che non sia così disastrosa, anzi, voi che ne pensate?
La pensiamo come te. Ci sono un sacco di band validissime ancora all’attivo e altre neonate ma comunque di altissimo livello, rispetto a qualche anno fa i concerti si sono moltiplicati e anche se aleggia sempre un pessimismo latente quando si parla della scena, le politiche securitarie e autoritaristiche creeranno col tempo sacche di resistenza in cui il punk e in generale la musica underground continueranno ad essere un punto di riferimento. Non tutti i ragazzini si accontentano di Fedez e degli altri pagliacci.

-spazio libero tutto vostro
Innanzitutto salutiamo e ringraziamo te, Mat, e ti facciamo tanti complimenti e un in bocca al lupo per quello che stai facendo con Punkadeka, soprattutto perchè anche tu sei pavese come noi e sai bene cosa vuol dire portare avanti certe cose in un contesto come questo.
Un saluto ai nostri amici degli “Ostile” e “Bad Revenge”, agli ultras del Pavia, alla skinzine “infrangibile”, a Bolzo dell’anfibio records e a tutti i kids che troviamo ogni volta sotto il palco e al bancone.
Approfittiamo dello spazio e ti lasciamo con un elenco delle prossime date, a presto Mat!!!!

-grazie di cuore a voi ragazzi, ci si vede sotto qualche palco!

16 giugno Cancellhate Torino

1 luglio Hoolifest Cirie’ (TO)

27 luglio Distruggi la Bassa Closing Party Ferrara

28 luglio Pavia

11 agosto No Racism Cup Lecce

23 agosto Balla coi Cinghiali Vinadio (CN)

9 settembre Anfibio Records Festival Crema

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