PUNKADEKA FESTIVAL 25th Anniversary

15/08 “Natale” Punk @ Ziggy Bar Live report

Eh ragazzi quando il natale arriva arriva (Cit vecchio saggio dei panettoni) e in Romagna, più precisamente a Russi in provincia di Ravenna, è già arrivato dritto allo Ziggy Bar portando oltre che la classica magnata natalizia una voluminosa dose di buona musica.
Facciamo un passo indietro però (si dice così?) e vediamo cos’è lo Ziggy Bar: si tratta di un baretto normalissimo, in una piazzetta normalissima a ridosso di un supermercato normalissimo, in un paese sì del ravennate ma a più di venti (20!) Km dal mare. Lecita sarà la vostra domanda “ma si può sapere che cazzo ha sto posto di speciale?” Eccovi la risposta friends…il proprietario!
Ziggy non si fa mancare nulla, ospita band da tutta Italia e mica tabaccai senza tabacchiere: Punkreas, Statuto, quei fighi dei Viboras (Scusate non ho preso le pastiglie anti ego), Talco, Giancane e molti altri. Tutto per pura passione, voglia di divertirsi e far divertire, spesso rimettendoci dato che da quelle parti oltre ad essere un pioniere è anche un rivoluzionario (leggi scomodo per la legge e i vicini).
Tornando alla serata, cosa ci offre quindi Ziggy? In una botta sola Drive Me Dead, Il Danno/Yokoano, Andrea Rock e Shandon!!!

Aprono prestissimo (il terrore per forze dell’ordine e sentinelle di quartiere porta Ziggy a tenere gli orari misurati) i Drive Me Dead, gruppaglia che gioca in casa. La band per chi non la conoscesse propone un rock granitico di stampo nord europeo, riffoni grossi, voce graffiata (Gento brutto e cattivo) che arriva dagli organi interni, assoli da paura e batteria che del cowbell ne fa una religione, tutto spruzzato di Horror punk e Roxette (giù le mani dal duo svedese) quanto basta e anche di più: nonostante siano in acustico (come tutti gli altri) non ci fanno mancare la loro miscela esplosiva. Gento si rivela un abile intrattenitore e strappa più di un applauso per la performance della band e le cazzate che è capace di sparare al microfono, improvvisando anche un duetto con Irene Viboras nella canzone del loro ultimo EP “I’m Evil” (beccatevi il video su Youtube, pieno di citazioni da film horror che in tanti riconoscerete) in cui lei ha fatto un feat.

Non ci si accorge nemmeno del cambio band che sul palchetto compare Dani, spargo cenere sul capo perché purtroppo sul più bello mi sono dovuto assentare per cazzi miei perdendomi il grosso della performance ma non disperate c’era anche Ga che ci racconta come è andata. Signore e signori l’angolo dello Squillace di fiducia (applausi):
“dopo i DMD prende il “palco” Il Danno aka Dani ex Pornoriviste e Yokoano…l’area davanti a lui si riempie di fans delle Porno e di tutti quelli che gli sono rimasti fedeli nel corso degli anni. Lui li ringrazia con un set energico, mega urlato (a petto nudo NdS) e in cui non risparmia mezzo grammo di energia.
Sul finale la gente non ce la fa a stare seduta e si alza accompagnando gli ultimi pezzi (Seduti su una luce, Cazzi miei, Anima, Dammi la Verità ecc…) con Singalong e fingerpointing come ad un “vero” concerto”. Grazie Ga e bevi di meno!

Continua la serata con Andrea Rock che ci scaraventa direttamente in Irlanda! Sì perché oltre alla sua voce e la sua chitarra sul palco a dargli man forte c’è Lorena Vezzaro, violinista molto brava (so una ceppa di violino ma a me pare spacchi assai) e compare di band nel progetto Irish “Andrea Rock & the Rebel Poets”. Nonostante i Poets siano solo in due lo show scorre che è una bellezza, il duo passa da una canzone all’altra con una scioltezza invidiabili alternando songs cariche ad altre molto atmosferiche ( Bomba “Basket Case” e la sua “Punk Rock saved my soul“ ) senza annoiarmi un secondo e da quello che ho visto ha fatto lo stesso effetto a tutto il resto del pubblico che non ha lesinato regalando applausi meritati. Una delle cose che ho apprezzato di più oltre alla performance musicale sono state le preziose didascalie pre song di Andrea, devo dire che anche se parla un po’ non scassa mai il cazzo, anzi regala grandi emozioni.

Il conto delle birre si perde ed è la volta degli Shandon, anche loro “leggermente” in meno sul palco: on (mini)stage troviamo voce/chitarra, basso e batteria. Beh in effetti tutto potevo immaginare ma mai di vederli in acustico e devo dire che mi sono piaciuti molto, mischiano classici a nuovissime songs a super classicissimi (feat con Andrea compreso) con una naturalezza che devo dire mi ha colpito molto, in uno show quasi improvvisato. A detta di Olly non sono state fatte prove se non sul furgone durante il viaggio, prove diventate parzialmente inutili dato che Giulio una volta sul posto ha preferito la minibatteria dei DMD al suo cahon, ciò conferma di conseguenza la loro bravura e una nota di cazzaria che tutti in fin dei conti da una band si aspettano. La ballotta si conferma una macchina da live a cui suggerirei caldamente di fare proprio l’assetto acustico per altri show a venire, tale set non scalfisce la forza delle loro songs e dà ad una band con così tanta storia una maggiore possibilità di raccontarsi rispetto agli show più “rumorosi” e tirati: come diceva quel tipo riccio “Questione di feeling“.

La serata è andata alla grande, purtroppo non senza intoppi (vedi l’intro dell’articolo), c’era tanta gente e tutta presa molto bene (a volte troppo) addirittura venuta appositamente per l’evento da Lombardia, Toscana, Umbria, Marche e dalle località limitrofe. Tutta questa marmaglia ha fatto si che sembrasse veramente una riunione di famiglia (di folli) una di quelle che capitano una volta all’anno, in cui ci rivede dopo tempo, si beve un po’ troppo e si ride ancora di più; in effetti era Natale no? Mica cazzi!

Ps. foto non ce ne sono, eravamo troppo presi a fare caciara sorry!

 

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