AUREVOIR SOFIA: Wither

AUREVOIR SOFIA: Wither

Hard Core di qualità per non appassire

Professional Punkers ci porta sotto il naso “Wither” potente album dei cinque nuovi alfieri dell’Hard Core Milanese. Aprite le orecchie e alzate la guardia, questi pestano per davvero

Gli Aurevoir Sofia mi prendono a pugni, poi mi viziano con melodie coraggiose, a volte un po’ folli ma sempre incalzanti, e poi che fanno? Ancora giù botte senza tregua. La band mi da delle sensazioni che non provavo da tempo. Senza fare confronti di stile, mi portano in quei territori in cui ho incontrato i De Crew di Green as I Wish, i Comeback Kid con il loro celeberrimo Wake the Dead. Quei luoghi sonori in cui verve compositiva, tecnica, cultura musicale si fondono con megatoni di furia. Il mix letale appena citato dà origine ad un prodotto sonoro che passando attraverso i vostri timpani vi si pianterà dritto nell’amigdala.

Gli AS smontano l’Hard Core e lo rimontano con una maestria propria di chi se lo è trovato nelle orecchie fin dal primo vagito e non ha smesso di suonarlo ogni giorno della propria vita. Molto è da dare alla voce di Luca, capace di urla violente e di agilità canore proprie dei singers d’olltre oceano, e alle sei braccia e quattro gambe del drummer. A mio parere “l’addetto alle pelli” è un vero fuoriclasse.

La loro proposta è assolutamente vera, accurata e di ottimo gusto. Il disco è coerente a se stesso dalla prima all’ultima canzone, ciò non vuol dire però che ogni singolo pezzo non faccia storia a sé. Cazzo non sentivo una capacità compositiva di questo livello da fin troppo tempo. I suoni poi sono da sturbo. Le chitarre e il basso in particolare sono un’onda anomala droppata di grosse dimensioni. Non per nulla le registrazioni sono state effettuate presso il Toxic Basement Studio, fornace di molta della musica indipendente che sta facendo parlare di sé anche grazie al loro contributo sonoro.

Gli Aurevoir Sofia con Winther alzano di tanto l’asticella dell’HC nostrano: non per farci il limbo ma per saltarla, così in alto da far notare che in Italia il genere è vivo e che gode di ottima salute. Date loro più di un ascolto, dal momento in cui lo farete saprete come me che tra i sobborghi milanesi c’è una band che mangia saette e caca fulmini (Cit. Mickey)

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