Come dice Vinicio Amici stesso i Barrato nascono sulle ceneri di Crunch e Megastore e questa volta ragazzi possiamo dire: ci siamo! Quella sorta di confusione che a volte imperniava i pezzi dei Crunch è svanita per dare più spazio alla potenza di un sound ancora noise ma che molto risente della recente esplosione del nu-metal alla Korn. Non confondetevi però, i Barrato sono in primis una band noisecore dalle sonorità in continua evoluzione durante tutto il disco. Le linee vocali sono ora ossessive ora disperate e in perfetta sintonia con le tematiche dei testi (decisamente contro il sistema e non solo). Dopo un intro di due minuti circa il disco entra subito nel vivo con un pezzo davvero trascinante, Cowboya, continuando con la potente Rinco Youth e la sospesa Non Lascio. Forse un po’ slegato dal resto del cd l’intermezzo tribale alla Sepultura della quinta traccia (…uuh!!…) ma sicuramente sorprendente e imprevedibile come il riuscito bluesrock di Bluseza. Il disco offre dunque la possibilità di scontrarsi con un muro sonoro molto solido, architettato con grande esperienza e tecnica, per la delizia di chi cerca qualcosa di energico, di originale e soprattutto dall’identità ben definita. Da non perdere. I titoli: (..uh!..) – Cowboya – Rinco Youth – Non Lascio – (…uuh!!…) – Sicuri Comodo – Transfuga – Bluseza – Scotta Boicotta – Voyeur Master.
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