Avere a che fare con un disco a nome Los Fastidios è come parlare della storia dell’Oi!, veneto prima e italiano poi, e saperli ancora vivi ed in forma non può che farci piacere. I presupposti di questo lavoro non sono di quelli migliori: Seby e Mendez Derozer lasciano il gruppo per dedicarsi al meglio al progetto principale gettando così un’ombra sul futuro del gruppo. Enrico e soci però metabolizzano subito la ferita, e confezionano in fretta un lavoro che, pur non aggiungendo nulla alla storia del gruppo, è nel complesso molto convincente. Un lavoro più diretto, che a partire da “Cuba Libre” non lascia dubbi (se mai ce ne fossero stati) sulle idee che animano da sempre il progetto, e che riprende un discorso lasciato in sospeso parecchi anni fa, quello sui diritti degli animali che ritorna d’attualità in “Animal Liberation”. Sensazione comune è che il suono della band si sia indurito e compattato, e questo ha giovato soprattutto sul risultato finale, con un suono che riesce a mantenersi attuale pur rimanendo ancorato ai capostipiti del genere. E proprio uno di questi capisaldi, gli Angelic Upstart, viene omaggiato con una versione rispettosa dell’originale di “Last Night Another Soldier”, e se questo brano si lascia apprezzare francamente non si vedeva la necessità di riprendere il classico “Birra, Oi! e Divertimento” che ritorna ciclicamente nei dischi della band con inutile puntualità. A parte questo peccato veniale il resto del lavoro è su buoni livelli e riesce a tener fede al nome che da dieci anni i Los Fastidios portano coerentemente in giro. Questo, in fondo, quello che si chiede a loro; missione ampliamente compiuta.
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