MOBY: PUNK ROCK VEGAN MOVIE

È la prima volta che mi accingo a fare una recensione di un film: inizio con “Punk Rock Vegan Movie” dell’artista californiano Moby.
Sarete sicuramente a conoscenza del fatto che Moby, oltre alla carriera nell’ambito della musica elettronica, ha suonato in molte punk hardcore band, tra le quali i Vatican Commandos e gli Ultra Vivid Scene. È altrettanto risaputo che Moby sia da anni un attento attivista per i diritti degli animali, oltre che un radicale appartenente alla filosofia straight edge.
Unire la storia del punk rock alle tematiche e alle lotte vegetariane e vegane risulta quasi spontaneo. Molti dei punk rocker intervistati in questo film sottolineano il fatto che il punk, sin dai suoi albori inglesi con bands come Sex Pistols, Clash, Damned e Buzzcocks, e americani con Ramones, New York Dolls e Dictators sia un grande dito medio contro l’establishment e contro le ingiustizie sociali. C’è chi, come il sottoscritto e come ingenti figure di spicco della scena punk mondiale, crede che tra le enormi ingiustizie sociali che attanagliano la terra ci sia quella dello sfruttamento animale e della sua uccisione per fini economico-alimentari.
Bellissime le interviste ad ogni singolo ospite di “Punk Rock Vegan Movie”: i momenti più interessanti, secondo il sottoscritto, sono le parole di Ray Cappo degli Youth of Today e il senso di Cats and Dogs dei Gorilla Biscuits spiegato in maniera semplice e molto ironica dallo stesso Moby.

We eat to stay alive, but it’s their lives we steal.
I think we’d like to change,
But most of us are stuck, that’s why cats and dogs have
ALL THE LUCK.

Molti degli intervistati pongono l’attenzione sul fatto che la rivolta intrinseca al movimento punk debba rivolgersi e si rivolge inevitabilmente verso i diritti degli animali: Tim McIlrath dei Rise Against e Davey Havok degli Afi ci raccontano la nascita della loro sensibilità per questi argomenti, mentre una parte del film è incentrata sui racconti di Dave Dictor dei MDC, John Joseph dei Cro-Mags,  HR dei Bad Brains, Don Bolles dei Germs, Steve Ignorant dei CRASS, Derrick Green dei Sepultura ed altri su come fosse la vita on the road da vegetariani durante i primi anni ’80.
Molto significative sono le parti in cui Tony Kanal dei No Doubt ci parla della nascita della sua scelta di non mangiare più carne (pensate che smise durante un tour dei No Doubt, non vi anticipo altro) e l’immancabile fetta dedicata allo straight edge e al suo fondatore Ian MacKaye.
Oltre ai personaggi già citati ci sono interventi di membri di Refused, Earth Crisis, Against Me!, Damned, H2O, Arch Enemy, CIV, Gorilla Biscuits, UK Subs, International (Noise) Conspiracy, Misfits, Fall Out Boy, ma anche tatuatori, skateboarder, videomaker ecc.

Divertente e pungente la parte in Moby veste i panni di Satana come ospite di Fox News (ovviamente col nome camuffato, ma tutti gli indizi portano al fatto che sia un attacco diretto alla colonna portante dell'”informazione” americana) e la sua invettiva contro il genere umano.
Le interviste sono intervallate da impietose immagini di molti animali torturati ed uccisi negli allevamenti intensivi U.S.A. che, per soddisfare una richiesta sempre più follemente alta di carne, fa dei sopradetti una colonna basilare della propria economia.
La cosa che più mi è piaciuta di questo film, oltre ovviamente alla testimonianze dirette del regista e dei suoi intervistati, è il fatto che questi ultimi non danno minimamente l’idea di voler far cambiare opinione a nessuno: si basano semplicemente sulla realtà dei fatti, che, si voglia accettare o meno, è esattamente quelle descritta in questo interessantissimo documento presentato allo Slamdance Film Festival di Los Angeles.
Film consigliatissimo a tutti, sia a coloro che hanno più a cuore i diritti degli animali, sia a coloro che manifestano una sensibilità minore verso determinati argomenti: “Punk Rock Vegan Movie” fa aprire gli occhi, spetta a noi tenerli aperti o chiuderli e voltarsi.

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