La giornata parte alla grande, i Lineout, gli opener del beach stage sono stati spostati dalle 12.00 alle 12.50, io per non sbagliare alle 12.00 sono al beach stage, e scopro che sono stati spostati d’orario per fare posto a un mini set di John Qualcosa (sorry, non ho capito il cognome), tecnico/roadie/percussionista dei Mad Caddies, che con la cassa della loro batteria, un paio di percussioni, una tastiera in bilico sulla cassa e una chitarra a tracolla ci butta lì 20 minuti di roba un po’ calypso/ska/reggae fantastica che include anche una cover di “Big City” degli Operation Ivy che ovviamente non riconosce nessuno. E’ roba un po’ diversa da quella tipica che si sente sul beach stage, ma posso assicurare che sono stati i 20 minuti piu’ divertenti (tolti i Dog Eat Dog) da quando sono qui. Fantastico!
I Lineout (di Turbigo) ammetto che non li conoscevo, sono stato insultato da amici spagnoli che mi hanno imposto di farmi trovare sotto il palco quando avrebbero iniziato. Che dire…altro hardcore punk, suonato con grande intensità, bello urlato, a tratti piu melodico, ma sempre piuttosto standard. Grande coinvolgimento della band, tanta gente, ottimo calcio d’inizio per la giornata.
Il calcio d’inizio sul main stage invece l’hanno dato alla grande i The Menzingers. Li ho scoperti solo recentemente, ma già non ne posso piu fare a meno…sono praticamente una specie di versione piu’ rock dei Bouncing Souls, che incorporano nel loro sound rock, pop, punk e rocknroll con melodie molto ariose e cori da singalong totale. Partono con “After the party“, la piu’ acclamata è “I don’t wanna be an asshole anymore“, “In remission” acquisisce una potenza interpretativa che nella versione in studio non ha…la gente in cambio non si risparmia, canta a squarciagola, parte lo stage diving serio (ieri aveva un po’ latitato) e la band chiude il suo set nel tripudio generale.
I Terror nell’ora a loro disposizione spiegano a tutte le band del beach stage che non serve fare ritmiche superveloci e impazzire in robe tecniche per fare dell’hardcore aggressivo. I Terror sono semplici, a volte neanche tanto veloci…ma cazzo quanto PICCHIANO, in 5 minuti di canzone loro riversano un quantitativo di violenza sul pubblico che avevo visto una cosa simile solo l’anno scorso coi Madball. Lavorare sui suoni, sull’attitudine live e su qualche soluzione piu originale, è tutto qua, invece di sto cazzo di tupatupatupa continuo che ha abbondantemente fracassato le palle. Prendere nota, band hardcore del beach stage.
I Mad Caddies hanno semplicemente fatto il concerto migliore della loro carriera (fra quelli che ho visto io). Uno di quei concerti perfetti da ogni punto di vista: esecuzione tecnica, coinvolgimento, interazione col pubblico…la scaletta parte easy con “Lay your head down“, c’è tempo a disposizione, piano piano sale d’intensità, butta fuori a metà concerto le solite hit “Monkeys” e “Leavin’” e da li non si ferma piu’. Onestamente non conosco tutti i pezzi, dal punto di vista discografico non li seguo piu’ da un po’ (il loro ultimo “Punk Rocksteady” però è una bomba), ma non serve visto che i pezzi sono tutti super catchy…prendete “Shoot out the light“, è impossibile togliersela dalla testa dopo averla sentita, e dal vivo è impossibile non saltellare come i pazzi. Dopo il solito bis finale con “All american badass” concerto finito, ma la gente non vuole saperne di andarsene e siccome al PunkRock Holiday non ci facciamo mancare niente tornano sul palco per un bis imprevisto. Grandioso!
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