PUNKADEKA FESTIVAL 25th Anniversary

PUNKREAS

Ritroviamo i Punkreas a tre anni di distanza dall’ultimo disco con una nuova creatura: “Futuro Imperfetto”

Deka: Eccovi con un nuovo disco a tre anni di distanza dal precedente. presentatelo ai lettori vostre parole.
Cippa:ciao a tutti

Ma guarda difinirei futuro imperfetto un vero disco punkreas, non che i precedenti non lo siano, ma questo ha il sound che ci ha fatto  conoscere ed amare in tutti questi anni.

Deka: “Futuro imperfetto” è caratterizzato da un “ritorno all’indipendenza”, avete abbandonato la vecchia major Sony/V2 per la vostra Canapa records. spiegateci il perché di questa scelta..

 

Noise : In realtà non abbiamo mai abbandonato l’indipendenza artistica  nei nostri dischi precedenti. Anche quando abbiamo avuto a disposizione una distribuzione da grossa major come la Universal, il nostro rapporto discografico era con l’etichetta Disco più  di Bergamo e anche nella breve e poco felice esperienza con la V2, che era comunque una major atipica per le sue piccole dimensioni, avevamo il pieno controllo e responsabilità delle nostre scelte. Questo per dirti che non abbiamo mai avuto rapporti diretti con i famigerati grossi discografici del panorama italiano.

A dire il vero per questo disco avevamo erroneamente pensato di poterci aprire ad una collaborazione con una delle 5 (o 4?..diminuiscono sempre!!!) sorelle della grossa discografia italiana.. Avevamo pensato che data la difficile situazione in cui verte il panorama discografico italiano e non solo, sarebbe stato possibile intavolare discorsi artistici diversi rispetto al tradizionale costume italiano, con un po più di coraggio, lungimiranza e libertà.

Errore madornale!! In realtà se è possibile, i nostri cari discografici sono diventati ancora più conservativi e reazionari di prima, per cui a fronte di una esposizione promozionale forte, richiedevano ingerenze artistiche talmente buffe e improponibili, che non te le sto neanche a raccontare. Pensa solo che oltre alle classiche richieste di abbassare le chitarre o di ammorbidire i testi, qualcuno ha pensato persino di trasformarci nei nuovi Nomadi.

Per cui la scelta è sembrata evidente…o fare un disco così come lo volevamo noi rinunciando chiaramente all’esposizione che una major può garantire o accondiscendere e assecondare i vecchi e polverosi ministri della musica italiana..

E visto che tutte e due le cose sembravano non potersi realizzare contemporaneamente abbiamo scommesso sul disco… e la risposta della gente e di chi lo ha ascoltato sembra darci pienamente ragione.

Giorgio Sala: I recenti cambi di etichetta, booking e management hanno influito sulla composizione del disco, e se si, in che termini?

 

Noise:Beh diciamo che i problemi che abbiamo avuto hanno sortito l’effetto di compattarci maggiormente e di sviluppare anche con le persone che in quei momenti collaboravano con noi professionalità e capacità diverse, in maniera di rendere il progetto Punkreas il più indipendente possibile.

Per quanto riguarda il disco in senso stretto, direi che la cosa che ha influito di più nella sua composizione è stata quella di installare nella nostra sala prove un sistema di registrazione.

Li abbiamo realizzato la preproduzione dell’album, registrando, sovraincidendo, smontando e rimontando i pezzi, facendo esperimenti di vario genere. Un metodo di lavoro nuovo per noi  e che sicuramente ci ha permesso di entrare in sala di registrazione con le idee più chiare. Devo dirti che è stato molto divertente e stimolante potersi registrare, anche uno per volta e fare gli esperimenti più vari, anche se a volte stavi tutta la giornata a lavorare per poi buttare via tutto.
Giorgio Sala: Trovo che in questo disco si completi la metamorfosi iniziata ormai tre album fa, siete ormai un gruppo più rock con attitudine punk, concordate?
PALETTA:detta così mi sento una farfalla uscita dalla sua crisalide ma molto rock e  con attitudine punk.In effetti è vero forse sono diminuiti i battiti per minuto rispetto alla media delle canzoni precedenti ma nello stesso tempo non è venuta a meno la potenza e la cattiveria dei suoni specialmente delle chitarre che ti arrivano sempre più “dritte in faccia”.

 
Deka: “Cuore nero”. Un pezzo che al primo ascolto mi ha sbalordito. Atmosfere nuove, diverse. come nato? E a chi è riferito il testo?

 

Noise: Guarda a questa domanda abbiamo deciso di non rispondere, almeno per ora.

Sul nostro sito e sul forum annesso ci è capitato di leggere una discussione proprio su questa canzone e i tentativi di interpretazione che abbiamo visto erano talmente disparati, divertenti e     talvolta  imprevedibili che abbiamo deciso di non interferire.

Ci piacciono così.

 
Deka: “Futuro imperfetto” è stato giudicato da molti come il miglior lavoro dai tempi di “Pelle” . siete d’accordo? ..Se si, come lo spiegate?

 

NOISE :Beh guarda , sicuramente è un lavoro che ci siamo molto divertiti a fare. Sarà per la nuova metodologia di lavoro, che come tutte le cose nuove ti da stimoli  ed entusiasmo in più. Sarà perchè la registrazione definitiva è stata realizzata da Paolo Dalbroi, già fonico di Paranoia e Potere e che per questo ci conosce molto bene e sa bene cosa vogliamo da lui e cosa lui può pretendere da noi. Un feeling già rodato e sperimentato che ha sicuramente  dato al disco una marcia in più e che ci ha permesso di realizzare un disco, esattamente come lo volevamo, che ci rappresenta totalmente.

Ed effettivamente la reazione della gente ci conforta non poco.. Tutti quelli che ho incontrato si sono dichiarati entusiasti di questo lavoro, in una maniera e con una intensità che ti assicuro, non avevo mai riscontrato per i lavori precedenti, neanche per Pelle.

 

CIPPA:Anche i primi concerti ci hanno confermato queste impressioni, con  il pubblico che sembra apprezzare già da subito le nuove canzoni…..in passato è stato necessario un po’ più di rodaggio

 

 

Giorgio Sala: Tutti vi chiederanno cos’è cambiato dagli esordi ad oggi, noi facciamo l’inverso: cos’è rimasto sempre uguale in voi e nel vostro pubblico.

Noise : In noi sicuramente l’entusiasmo, la passione e l’attitudine. Sembrerà una risposta banale , ma ti assicuro sincera. Certo crescendo abbiamo una consapevolezza maggiore e qualche responsabilità in più ( sai sto per diventare anch’io papà), ma la voglia di essere sempre quello che siamo,di dire e cantare quello in cui crediamo anche a costo di scontarne le inevitabili conseguenze, è se possibile ancora più salda di prima .E’ la forza della coerenza, che non vuol dire essere sempre uguali a se stessi (le persone nel tempo come le cose inevitabilmente cambiano), ma rimanere fedeli a se stessi.

 

CIPPA:Nel nostro pubblico, pur cambiando negli anni le facce, le situazioni e i contesti, mi impressiona sempre quanto rimanga forte la sensazione di identificazione reciproca tra noi e loro. L ‘impressione di sentirsi parte della stessa cosa, come se pubblico e band siano una sola entità, come se le canzoni le suonassimo e le rendessimo vive e pulsanti tutti insieme, è sempre immutata nel tempo.

Senza di loro forse i Punkreas non potrebbero esistere e per questo motivo so per certo che finchè ci sarà gente così, ci saranno sempre i Punkreas.

 

PALETTA:quello che è sempre rimasto intatto è il feeling con il nostro pubblico e cioè la partecipazione totale  della gente ai nostri concerti .I nostri concerti fin dall’inizio sono sempre stati delle feste dove tutti sono protagonisti in prima persona. Penso che non ne potremmo fare a meno. ABBASSO LE TRANSENNE

Giorgio Sala: Come state vivendo , come persone che fanno della musica anche una professione, tutta l’evoluzione (mp3, crisi cd, ecc) che sta investendo il settore?
PALETTA:Certo per chi fa dischi è diventata dura anche se penso che avere la possibilità di trovare in rete tutto quello che vuoi, ascoltarlo capire se ti piace e tuttalpiù cancellarlo è una figata e a me personalmente mi avrebbe fatto risparmiare un pacco di soldi visto tutti i dischi di merda che mi trovo in casa comprati per “sentito dire”.
Deka: Non avete mai pensato di portare la vostra musica all’estero e magari di scrivere qualche pezzo in inglese per uscire dai confini?

Cippa:sinceramente faccio fatica a farmi capire in italiano pensa te in inglese,ah ah ah

Abbiamo già sperimentato lo spagnolo con toda la noche ed è stato divertente,tanto che uno dei nostri progetti futuri è quello di provare seriamente ad esportare la nostra musica all’estero.

Deka: Siamo freschi di elezioni: Se “Punkreas” fosse un partito, quale sarebbe il vostro programma? (toglierete l’ICI come il Berlusca?!)
PALETTA : Rifonderemmo sicuramente il PSDI (piante sui davanzali italiani) e non solo aboliremmo l’ICI ma anche l’ACI,l’ACE (il succo di frutta)la CIA,CL,i CC,la CEI,il CIO e l’INTERNAZIONALE di MILANO quest’ultima per fare un dispetto al DEKA

 

Deka: Consueto spazio libero per dire, insultare oringraziare chi volete.

PALETTA: Dato che insultare il Deka è ormai una cosa scontata volevo ringraziarvi per lo spazio che spesso ci dedicate su quello che è uno dei miei siti preferiti (questa vale almeno come tre insulti).

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