4 chiacchiere preconcerto con i LATTE+

 

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21 marzo 2015 al Cycle Club di Calenzano vanno in scena i TALCO, storica ska punk band veneziana, i CAUSA, altra ska punk band di Pisa…con tutto il rispetto, ma levatevi di culo e datemi i LATTE+. Preciso per chi non li conoscesse, anzi non preciso una sega, vanno conosciuti e basta, è come domandare, ad un omino che dice di ascoltare punkrock “ti garba RAMONES dei RAMONES?”, risposta “ehmmm, chiiii”!!!! Ndiamooooo!! Vabbè la faccio breve, li abbiamo intervistati per voi prima di esibirsi, carichi a pallettoni…30 minuti di domande, risposte, cazzeggi, partitina a ping pong e birra, taaaanta birra!!!!

Ciao Chicco, Leo e Puccio, o meglio, ciao LATTE+ (mancherebbe il quarto componente, il Darì…ma più avanti se ne parla e capirete) un saluto dai lettori di Punkadeka e cominciamo con una breve intro della vostra band.

Ciao punkadekari, noi siamo i LATTE+, grosso modo tutto ha avuto inizio primi ’96, inizi ’97, quindi già sono passati 18 anni dalla formazione della band, anche se sinceramente eravamo già insieme prima di formare i Latte+. In principio eravamo una cover band che rifaceva pezzi dei Ramones classicissimi, in seguito ci venne la voglia di iniziare a scrivere cose nostre e inizio ’97 ci formammo appunto come Latte+. Nulla…siamo ancora qui, arrivati al 6° album uscito l’anno scorso a settembre, l’intenzione è comunque quella di proseguire nel nostro percorso di crescita...”Oh oh oh  Fermo Chicco, sennò con una domanda mi rispondi a tutte le prossime, andiamo per gradi!!”

Aiutate i lettori a ripercorrere le tappe dei vostri esordi?

Sempre nello stesso anno, quindi parlo del ’97, registrammo il nostro primo demo, a quei tempi uscito in cassette, producemmo 400-500 copie che andarono esaurite in pochi mesi, quindi da lì ci prese la voglia di andare avanti e nel ’99 uscì il primo album autoprodotto “The New Generation Sucks” in inglese. In seguito producemmo “Guerriglia Urbana”, che è stato il debutto ufficiale della band, prodotto nel 2002 e che ci portò a suonare tantissimo in quasi tutta Italia, all’estero invece facemmo qualcosa, con date in Svizzera, Austria, qualcosa in Germania…nel 2005 uscì “Molotov”, nel 2009 “Non è Finita”, 2012 “Asociale”, per arrivare a tutt’oggi con l’ultimo uscito “No More Than Three Chords” in inglese, che è stato, possiamo dire, un ritorno alle origini nel vero senso della parola.

Ora invece vi sentite più maturi come band? Seguite una filosofia ben precisa? E a chi vi ispirate?

Bhè si, con all’attivo 6 album, diciamo che abbiamo un processo di composizione, scrittura e registrazione, molto più veloce, diciamo è diventata una cosa abbastanza sistematica, per intenderci, basta uno sguardo per capire cosa fare. Sicuramente il nostro punto di riferimento sono stati senza alcun dubbio i Ramones, ma quella è una cosa da sempre, anche prima che nascessero i Latte+ come ti dicevo prima, il faro erano loro, anche se nell’ultimo disco si possono ascoltare sonorità alla Screeching Weasel, Mr T Experience, quindi possiamo dire che ci siamo formati con quelle band che facevano parte di casa Lookout di fine anni ’80.

Quanto è stato utile il supporto dei fans?

Tantissimo, in realtà lo fai proprio per questo motivo, penso che la musica è un punto di unione da chi lo propone e da chi lo ascolta e chiaramente te sei felice quando vedi che quello che fai viene raccolto bene.., insomma è la cosa per cui suoni e questo ci rende positivi e orgogliosi di ciò che facciamo.

Come era composta la formazione iniziale?

Della formazione iniziale siamo rimasti io Chicco, il Darì che questa sera non c’è per problemi personali e quindi non può partecipare alla serata “domani giustificazione accompagnati dai genitori”, da Leo il bassista, che si è unito alla formazione a settembre, poco dopo l’uscita di No More Than Three Chords e da Puccio alla batteria che è con noi oramai da 6 anni.

Domanda retorica: cos’è cambiato in questi anni nella scena Punkrock? Fate tranquillamente polemica!

Diciamo che esiste, ma non esiste, nel senso che o sei in un determinato giro o sei fuori e noi siamo orgogliosamente fuori. Domanda da panico paura, ma come dice Puccio ci vorrebbero 18 ore per parlarne e 18 giga di memoria sul telefono per registrare la conversazione, poi prima di suonaremeglio sorvolare per non destabilizzarli troppo, sennò poi mi si incazzano e sbagliano tutto, sicchè l’ho fatta breve, riportandovi in sintesi il loro pensiero”.

Cosa state ascoltando ultimamente?

Bella domanda!!! Puccio: Teenege Battlerocket, The Manges, che sinceramente li ho scoperti tardi; Leo: “si associa a Puccio inserendo” i Ramones; Chicco “sovversivo”: i Metallica ricordi d’infanzia”.

I momenti più belli e quelli più difficili?

Ahahah…!!! Quello più difficile e ci hai beccati in pieno, precisamente questa sera, perchè sfortunatamente mentre stavamo facendo il soundcheck ci hanno comunicato che forse dobbiamo lasciare la nostra sala prove per maggio, niente di ufficiale però…speriamo bene dai. Quelli più belli invece, sicuramente l’uscita del primo disco e come fu accolto, però veramente bello, sono state anche le registrazioni di No More Than Three Chords, ci siamo divertiti tanto, eravamo talmente dentro il disco, ci piaceva talmente tanto suonarlo che in 3 giorni l’abbiamo registrato ed è venuto fuori un gran bel lavoro, ringraziando ovviamente anche l’etichetta Rocketman di Milano che ci ha prodotto la versione italiana e la Infested che ci ha prodotto quella statunitense.

Cosa pensate delle altre 2 band che divideranno il palco con voi questa sera?

Chicco: Personalmente dei Talco non ho mai ascoltato nulla e non li ho mai visti suonare, mentre i Causa li ho visti un paio di volte essendo conterranei e devo dire che mi garbano abbastanza. Puccio: I Causa hanno un difetto solo, sono Pisani, però sono in gamba (se la ride).

Come vi immaginate nel prossimo futuro?

Leo: si spera di fare un tour in Europa, suonare in Belgio, Germania, abbiamo dei buoni contatti anche in Giappone…dai speriamo bene.

Grazie per l’intervista, volete lasciare un saluto ai lettori di Punkadeka?

Un saluto ai lettori di Punkadeka e a Punkadeka che oramai è come noi, una sorta di nonni del punkrock italiano, continuate ad andare avanti, non fermarsi mai e grazie per l’opportunità.

 

 

 

 

 

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