È diventato per me una meta fissa, il Partirò per Bologna oltre ad essere un concerto con gruppi incredibili è anche e soprattutto una festa vera, una rimpatriata che mi ha lasciato un sorriso ebete, tonnellate di risate e un sacco di bei momenti.
Anche quest’anno la mia piccola demone milanista ha voluto presenziare con la sua tenuta da partita, ma devo dire che i romanisti presenti non hanno infierito più di tanto nonostante la cocente eliminazione dalla coppa, io avrei fatto di peggio…comunque già nel parcheggio si incontrano amici che sono sicuro di beccare qui, almeno una volta l’anno, ovviamente al bar con una birra in mano, poco prima dell’apertura arriva il Milano contingent e scoppia il diluvio, faccio appena in tempo a portare in macchina la mia preziosa copia dell’ultimo disco dei Cock Sparrer preso dall’onnipresente Roberto’ che viene giù il finimondo, ma dentro l’Estragon manco si sente, l’atmosfera è carica e tempo di prendere una birra che salgono sul palco i Montelupo coi loro canti anarchici, ci sono già parecchi kids assiepati in transenna, io col giro dei saluti che prosegue ad oltranza arrivo tardi e trovo il mio amico/collega Mauro già al lavoro, e si palesa Fulvio “Devil”, una delle colonne portanti di Punkadeka, ottimo live dei ragazzi che nonostante l’arduo compito di aprire le danze sfoggiano tutta la loro esperienza, unita alla bravura ed alla bellezza delle canzoni.
Tempo di un piccolo cambio palco e salgono gli Zona Popolare, uno dei gruppi che avevo gran voglia di vedere, con Rude alla voce e pochissime prove alle spalle, i local heroes hanno una gran carica ed attirano parecchi pelati a bordo palco nonostante non siano nemmeno le 18:00, vederli finalmente suonare dopo aver perso Jonny per strada, cosa che mi ha fatto malissimo, soprattutto dopo essermi goduto quella perla che rimane “un passo dopo l’altro”, mi ha emozionato e non poco, ed ero curioso di vedere quel mostro da palcoscenico che tutti conosciamo come Rude assieme ad una delle più genuine band della nostra scena.
È il momento di sculettare, lo ammetto non avevo mai visto ne ascoltato questo gruppo di Olly, ma i Magnetics sono davvero belli e coinvolgenti, mia figlia che adora ballare si lancia in pista ed io mi diverto abbestia, col frontman che è un grande intrattenitore, parlando poi di intrattenitori nati non possiamo non citare Marino ed i suoi Gang, oggi in versione acoustic trio, ma sempre di una profondità pazzesca, la sua voce fa vibrare tutto il locale, il pit rimane composto ed attento a ciò che dice il maestro, fino a quando salgono sul palco dei ragazzacci di Roma che sanno fare il rock’n’roll come pochi, i Dalton sono un altro gruppo che devo vedere ogni volta che mi è possibile, e come ogni volta il concerto prende una brutta piega (anzi bella, bellissima) ed il pit diventa una massa di punk e pelati col dito puntato, apoteosi quando il Giallo decide di scendere, as usual, in mezzo alla sua gente, con Camillina, che fino a quel momento mi ha fatto da assistente fotografa, con gli occhi sgranati.
Si respira un attimo, prima volta in vita mia che vedo gli Uppertones, e sti cazzi che botta, piacevoli e belli da vedere e da sentire, musicisti straordinari che sanno far divertire un pubblico provato dal pogo selvaggio di poco fa, ma che non si tira mai indietro per una sculettata, che prosegue ad oltranza sotto i colpi dei Bluebeaters, altra prima volta per il sottoscritto, ed altra lezione di musica e tenuta scenica per la storica ska-band; tra una birretta e due chiacchiere, e l’ormai classica consegna dei tappi raccattati in giro per il mondo a Oddo, stiamo volgendo al termine, vi sembrerà incredibile ma è il turno di un’altra prima volta per me, la Brigada Flores Magon non sono mai riuscito a vederla da vivo, quindi con la mano tremolante mi piazzo davanti a alle casse/massaggio cardiaco e mi godo sta potenza dell’OI! francese, le facce sudate ed entusiaste dei kidz sotto al palco mi fanno capire che lo show è stato epico, io so solo che per me sono stati devastanti, e le mie aspettative erano molto alte, allez!
Infine tocca come sempre alla Banda chiudere i giochi, una band di cui non si può fare a meno, che sa toccare le corde giuste e che prosegue per la strada tracciata decenni fa dritta come un treno, con Sigaro sempre nel cuore e la consapevolezza che sta sempre li sul palco, ed in ogni cazzo di pugno alzato in suo onore…inutile dire che come sempre han tirato su un concerto indimenticabile, tanta solidarietà e tanta attenzione verso chi non ha la nostra fortuna.
Finita, sudato marcio ma felice, Camilla s’è addormentata con quella santa di mia moglie credo a metà Brigada, è un record dato che l’anno scorso ha perso mezzo concerto, Oddo sta per mettere qualche disco, ma noi dobbiamo tornare verso risvoltinlandia, quindi saluto l’allegra brigata, ringrazio di cuore ed abbraccio fortissimo il buon Luca Fornasier e tutta la Old Crew di Roma, all’anno prossimo!
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