PUNKADEKA FESTIVAL 25th Anniversary

PUNKADEKA FEST: quattro chiacchiere con Mono (FFD)

Mancano 2 giorni al Punkadeka Fest, per l’occasione abbiamo intervistato il grandissimo Mono, frontman degli FFD che calcheranno il palco, vi ricordiamo che gli FFD sono tra i gruppi storici che da quasi 30 anni portano avanti il Punk Rock italiano spingendosi anche fuori dai confini nazionali, suoneranno molto presto e ci saranno delle sorprese che potrete leggere in anticipo in questa intervista, percui vi consigliamo caldamente di venire presto per goderveli, eccovi la scaletta così non sbagliate:

VIBORAS – ore 17.00
THE CLEOPATRAS – ore 17.45
WATER TOWER – ore 18.30
FFD – ore 19.20
CRUMMY WORLD – ore 20.10
GLI IMPOSSIBILI – ore 21.00
PUNKREAS – ore 22.00

Ciao Mono e bentornato su Punkadeka, iniziamo col far conoscere gli FFD del 2019 (chi siete etc.)
Ciao, grazie a voi per averci dato spazio ancora una volta…Gli FFd del 2019… oh murphy… bella domanda….se intendi semplicemente a livello di line up, siamo più o meno la stessa formazione che nel 2012 ha registrato l’album AntifaRiot, sicuramente una delle migliori di sempre: Mono alla voce e chitarra, Borto al Basso, Joe alla Batteria e Condo alla chitarra. Chi ci segue, sa che l’unico rimasto dal 1992 sono io, negli anni abbiamo cambiato più e più volte, anche se il Borto mi sopporta da più di 10 anni di fila. Se invece nella domanda mi chiedi ,chi siamo nel 2019 intendendo il senso più intimo e profondo, mi metti in difficoltà. Ci vorrebbe un analista , ma molto bravo… per rispondere in poche parole, siamo un gruppo di amici che si diverte a suonare musica Punk, senza crederci troppo e senza nessun tipo di obbiettivo commerciale o di immagine, suoniamo perché ci piace e per chi ha voglia di ascoltarci.

Quasi 30 anni di carriera, che cosa è migliorato ma sopratutto cosa è peggiorato nel punk rock italiano dagli anni 90 ad oggi?
A distanza di 30 , penso che l’attitudine e lo spirito che ispira una band ad avvicinarsi al genere Punk, sia sostanzialmente lo stesso. Ovviamente la tecnologia e la comunicazione sono completamente cambiate. Oggi è tutto alla portata di tutti, ma ho notato che però avendo le cose facili ,la gente si stanca presto e da poco valore alle cose. Tralasciamo il discorso dei sistemi di registrazione (io sono un fan dell’analogico), oggi chiunque può avere praticamente a costo zero uno studio di registrazione in casa, dando la possibilità a tutti di postare i propri pezzi, ma penso che questo standardizzi la qualità a livelli bassi. Oggi un ragazzo che si avvicina alla scena, con pochi click può avere accesso a tutta la discografia di qualsiasi band, mentre ai nostri tempi, per procurarci un disco punk, era molto più difficile. Partivamo il sabato pomeriggio in treno da Parma e andavamo a Milano o a Modena per comprare qualche disco, oppure ordinavamo su dei cataloghi cartacei (i cosiddetti MailOrder), dove dovevi scegliere il titolo, a volte anche un pò a caso. Mandavi i soldi contanti in busta chiusa, poi dopo circa un mese, se eri fortunato, ti arrivava il disco che avevi richiesto non danneggiato…a quel punto te lo ascoltavi, ti leggevi tutto il foglio interno e ti imparavi pure i testi. (Non sai quanto siamo d’accordo su questo, ndr)

Quasi 30 anni di carriera e chissà quante ne hai viste, momento migliore e momento peggiore per gli FFD, e momento più surreale.
Se dovessi rispondere a questa domanda, poi dovrei farti fuori…..ci sono cose che non si possono dire, altre se le raccontassi non ci crederesti. I momenti belli sono stati tanti, devo dire che di soddisfazioni ne abbiamo avute parecchie. Negli ultimi anni abbiamo fatto diverse date all’estero e quando ci troviamo a diverse centinaia di chilometri da casa e vedo il pubblico che canta le nostre canzoni scimiottando l’Italiano è sempre una bella soddisfazione… Una volta ero ad un festival in Inghilterra e nel parcheggio, da una macchina di ragazzi tedeschi ascoltavano una nostra canzone a tutto volume…mi ero gasato, era il 97…un altra volta è quando sono andato al negozio della Taang!!! records a San Diego ed avevano il nostro disco in vetrina, ne potrei dire tante, ma non voglio fare troppo lo spaccone. La peggiore, è stata circa tre anni fa, quando abbiamo suonato con i Cock Sparrer all’Arena di Vienna, già 20 giorni prima l’evento era sold out. Ai tempi il batterista era Devil, ma quella sera non poteva venire. Abbiamo chiamato un batterista all’ultimo momento che alle prove, sembrava se la cavasse, ma iniziato il concerto, forse l’emozione o forse non si sentiva in spia…non ha beccato una canzone, alcune addirittura le abbiamo dovute interromperle a metà…mi è capitato in poche occasioni, ma mi sono davvero imbarazzato, come dice il Borto, è stata la Caporetto del Punk

Quale è l’album al quale sei più legato? Per intenderci quello che ci faresti il tour per suonarlo tutto dal vivo
Non saprei… ognuno ha una sua storia e molti dischi degli FFD hanno formazioni diverse, poi ne facciamo uno ogni 5-6 anni. Ho il tempo di suonarli, anche se poi dal vivo facciamo sempre le canzoni che alla gente piacciono di più, anche quando c’è un disco nuovo ne inseriamo al massimo 3-4 di canzoni nuove.

La scena è cambiata e oggi si fanno le “dirette” ai concerti, personalmente non la trovo una minchiata totale, salvo poi trovarci in 2 sotto al palco e gli altri a casa a guardare il telefono, come la pensi?
Per me ai concerti bisogna andare. Basta. Un’altra cosa che è molto cambiata rispetto ai nostri tempi, è che chi suonava in una band andava a vedere quanti più concerti possibile. Oggi la gente che suona si lamenta che ai concerti non ci va più nessuno, ma loro stessi non vanno a vedere i concerti degli altri. Assurdo. Ci sono più musicisti e DJ, di quanta gente esce alla sera.

L’ultima volta che vi ho visto sul palco grosso era il rock in idro del 2006, poi sempre in posti piccoli, com’è il vostro concerto ideale?
Non c’è un concerto o una situazione ideale per noi, negli anni abbiamo sia suonato in alcuni grandi eventi estivi, in grandi club, in piccoli locali senza palco e in tantissimi centri sociali. Per noi basta avere la corrente e suoniamo. Ovviamente ci piace suonare in situazioni dove siamo ben voluti. A volte invece, ci è capitato che ci chiamassero a suonare in posti, e poi una volta li ,sembrava come se ci facessero un piacere a farci suonare e ci hanno trattato abbastanza male. Come noi rispettiamo i posti che ci invitano a suonare, pretendiamo a nostra volta di essere rispettati, per il resto ogni volta è una bella occasione per fare un concerto.

Il 30 ormai è alle porte, siete pronti? Personalmente non vedo l’ora di rivedervi.
Per il 30 siamo carichi, grazie a Punkadeka per averci chiamato e per noi sarà una bella occasione per dividere il palco con vecchi amici. Per l’occasione, non suonerò la chitarra, ma verrà a darci man forte il nostro vecchio chitarrista “Ciffo”, e ci piacerebbe fare un pezzo con un nostro batterista storico che a Punkadeka è sempre stato di casa, vediamo se riusciremo a convincerlo.

Spazio libero tutto per te
…dai, uso lo spazio libero per annunciare che stiamo lavorando al nuovo disco…sarà il continuo di AntifaRiot, dovrebbe uscire tra fine anno e la metà del 2020…

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