PUNKADEKA FESTIVAL 25th Anniversary

ULTRANOIA: l’intervista esclusiva per Punkadeka!

Di seguito l’intervista con gli Ultranoia a cura di Gab De La Vega, Epidemic Records.

Gli Ultranoia hanno appena pubblicato il nuovo album “Nudi+Crudi”, un interessante lavoro che mette insieme sonorità punk rock, emo e quella dose di rock classico da cantare a squarciagola. Un ricetta interessante e un album molto personale per la band di Caserta, che abbiamo intervistato in esclusiva per Punkadeka!

– Quale è stato il percorso che ha portato gli Ultranoia a scrivere i primi brani e poi approdare alla scrittura dell’album “Nudi+Crudi”? Da dove è nata l’idea di creare una band così? Ci sono state cose studiate a tavolino oppure è stato tutto molto naturale?

Premesso che prima di essere ULTRANOIA, noi siamo legati da una amicizia decennale.

Alcuni di noi hanno sempre suonato in altre bands e girando, girando e ancora girando ci siamo sempre chiesti come sarebbe stato se avessimo avuto una band noi 4. Sai, quando rientri da un tour e racconti agli altri tutte le vicissitudini, e termini la frase “Raga se c’eravate anche voi…”

Nel 2019, a fine estate abbiamo deciso di entrare in sala prove in via del tutto goliardica. Siamo usciti carichi di un sorriso smagliante e con un paio di idee che poi sono diventate realtà con i primi 4 singoli usciti a maggio 2021.

Nudi+Crudi è semplicemente il frutto di tante ore di lavoro nel nostro quartier generale: abbiamo mischiato talmente tanto le nostre idee che alla fine è nato questo album dall’aspetto variegato, ma crediamo fermamente compatto e sincero.

– Tra le influenze punk rock, quali ascolti hanno avuto un impatto nella scrittura di “Nudi+Crudi” rispetto ai vostri precedenti singoli?

In termini di punk rock dei gruppi ai quali abbiamo fatto particolare affezione sono assolutamente gli Idles, ma anche Gnarwolves, Dune Rats, Iron Chic, Red City Radio, Defeaters, Dopamines, Mezingers, Alkaline Trio, Tiny Moving Parts, The Ataris e molti, molti altri

– Quali gruppi punk italiani vi stanno piacendo ed emozionando e perché no…anche influenzando come gruppo?

Uno tra i gruppi nostrani da cui abbiamo tratto maggior ispirazione sono stati assolutamente i Verme.
A seguire per il filone EMO/punk diremmo Riviera, Jaguero, Lamecca, Gazebo Penguins, Quercia, Gomma, Fine Before You Came ecc

Ma anche street punk italiano come i Bull Brigade, Gli Ultimi, Negazione, Gerson, Cattive Abitudini, Derozer eccetera eccetera….

– Invece, quali sono gli ascolti al di fuori dell’area “punk” che hanno però dato il loro apporto in termini stilistici nella creazione del sound di questo album?

Ultimamente ci piace moltissimo quello che stanno buttando giù i Cara Calma ed Elephant Brain, tanta tanta stima per i ragazzi.
Siamo amici ma soprattutto fan dei Botanici, che salutiamo e ringraziamo per il supporto che ci danno.

Non possiamo non menzionare i FASK, i Cani, Canova, Gazzelle per l’apporto stilistico che ci hanno indirettamente donato.

– I vostri testi, che si sposano perfettamente con la musica, sono personali, intimi…insomma, “emo”, nel senso vero della parola. Questo termine è spesso associato ad una fase mainstream e commerciale di un certo filone di musica. Cosa prendete dall’emo punk e cosa invece pensate che stiate apportando a questo sottogenere, nel vostro piccolo?

Dall’emo punk prendiamo sicuramente l’energia, le tematiche, lo spirito che lega le persone all’interno del pit.

Cerchiamo nel nostro piccolo di apportare a questo sottogenere un pizzico di modernità, di sound, di varietà e perchè no, anche un po’ di distensione: lo stesso singolo Nudi+Crudi è un brano dove non ci si prende troppo sul serio. Certo, leggendo il testo si da uno sguardo al passato, ma lo si guarda quasi con indifferenza e apatia. Per finire la frase “solo birra e sad songs” è la sintesi perfetta delle persone che compongono il progetto “ULTRANOIA”.

Crediamo che i testi dell’emo-punk possano non essere soltanto improntati su disastri personali e viaggi introspettivi, ma anche un da velo di autoironia e  racconti di serate brave.

– I vostri brani sembrano fatti per essere cantati a squarciagola in una stanza piena di gente che salta e fa stagediving. Quanto è importante il concetto di “esperienza live” nella scrittura di un album come il vostro? Cosa rende un album efficace sia nell’ascolto su disco che dal vivo secondo voi?

Se vediamo anche soltanto una persona ad un nostro live che canta le nostre canzoni a squarciagola possiamo ritenerci soddisfatti perchè evidentemente è arrivato il messaggio.
Il messaggio che cerchiamo di mandare live è di incoraggiamento, di energia. Se volessimo riassumerlo in una frase diremmo: “abbi la grinta anche di fallire”. Le canzone “Quando cadi” e “Ambulanza” ne potrebbero essere testimoni.

– Qual è il significato dietro il titolo dell’album “Nudi+Crudi” e come si collega alle tracce dell’album, oltre che alla traccia omonima?

La frase “Nudi+Crudi” secondo il nostro punto di vista è la sintesi della purezza delle nostre idee messe in musica.
Non ci sono troppi giri di parole, ci piace l’idea di aver portato noi stessi, veramente nudi all’interno di un album, con suoni veramente crudi.

– Come è nata la vostra collaborazione con i Garda1990 nel brano “Quando Cadi” e cosa vi ha ispirato a includere una collaborazione nel vostro album di debutto?

Abbiamo conosciuto i Garda1990 in occasione di un concerto a Napoli, a marzo 2022 dove abbiamo suonato noi, loro ed un’altra band. E’ stata subito grande intesa, abbiamo passato una serata insieme meravigliosa, così prendendo la palla in balzo gli abbiamo proposto una featuring per il nuovo album che avremmo registrato di lì a poco.

I ragazzi non si sono fatti pregare, anzi: si sono messi immediatamente al lavoro.

– C’è una storia particolare legata alla vostra band che vi andrebbe di raccontarci? Qualcosa di folle, assurdo, profondo o divertente che vi è capitato…Ogni gruppo ha in genere almeno una di queste cose da raccontare!

Di storie ce ne sarebbero parecchie…

Una volta in Germania in tour con un’altra band, Gigi stava morendo strangolato da un twix di sottomarca. Insegnategli a masticare.
Andrea ha rischiato di essere arrestato spesso e volentieri. Oltraggio a pubblico ufficiale.

Marco fino a qualche anno fa una volta su tre se usciva di casa per bere, finiva in ospedale per fratture e/o altro. Non lo fate bere.

Un’altra volta decidemmo di farci uno spaghetto aglio e olio a casa di Alessio, e Gigi gli stava bruciando casa. Masterchef.
Alessio non sa andare in skate, quella serata fu abbastanza alcolica. Cosa mai poteva andare storto?
Si fece una discesa di 200 metri di cui 100 strisciando sull’asfalto. Gli abbiamo trovato la spalla in un altro punto del corpo. Lego.

– Qual è lo stato di salute della scena musicale underground – e in particolare punk e dintorni – della vostra città, Caserta? Per noi è impossibile non pensare a band come Face Your Enemy e Fulci, in ambito hardcore e metal, ma diteci voi qualcosa di più!

Caserta per molti aspetti non inerenti alla scena musicale effettivamente è una bettola, ma se pensiamo che esiste una realtà come CBC, collettivo di cui noi componenti facciamo parte e prestiamo servizio da più di dieci anni, allora un sospiro di fierezza ce lo concediamo.
Per chi non conoscesse CBC (che sta per Caserta Beatdown Commando), è una crew di persone che insieme collabora ad organizzare concerti, produrre e promuovere album, bands, ma anche una rete di tattoo artists, disegnatori, produttori musicali tutti accomunati da un fattore comune: l’hardcore e generi e sottoculture affini.
C’è da dire che noi ULTRANOIA non possiamo etichettarci come HC per ovvie ragioni, ma restiamo comunque fedeli alle nostre origini. Chi ci conosce personalmente sa che ognuno di noi quattro ha avuto trascorsi in più bands HC sotto CBC records, il fatto che con ULTRANOIA non ne faccia parte non toglie minimamente la nostra devozione alla crew.
C’è comunque una piccola scena emo, emo/punk, shoegaze campana che sta cercando di crescere con band del calibro di Lamecca, Mendoza, Tenue, Botanici, Sebeto, Kairo ma anche i Gomma e La via degli astronauti che hanno reso questa sottocultura tale e probabilmente quello che noi siamo adesso.
Caserta è comunque piena di bands che suonano ancora, la voglia di fare musica fatta bene è tanta. Possiamo citare nel nostro mondo oltre a Fulci e FYE, i Da4th, RFC, Cheap Date, Nebulae, Bradipos…collettivi attivi che organizzano concerti nella nostra zona non possiamo non menzionare “unoazero” di Caserta “Nadir” da Napoli e “Ossigeno” di Benevento

– Cosa farete adesso che l’album è uscito? Come sta rispondendo il pubblico a questo disco?

La speranza è suonare il più possibile, diffondere il verbo.
È in cantiere già qualche brano per il futuro album, ma non vogliamo soffermarci troppo.
Al momento l’obbiettivo è sgolarci live insieme a nuovi e vecchi amici in giro per lo stivale, e un giorno chissà…magari al di fuori.

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