PUNKADEKA FESTIVAL 25th Anniversary

SUN EATS HOURS

Con “Don’t waste time” avevano catalizzato l’attenzione del pubblico italiano poi con una serie infinita di concerti e il terzo album “Tour all over” hanno iniziato la loro scalata all’Europa fino arrivare ad oggi a essere i supporter di una delle band simbolo della scena punk degli anni ’90 : The Offspring. A pochi giorni da questo evento abbiamo voluto sentire le loro emozioni prima di questo importantissimo passo per la loro storia e come sempre abbiamo ritrovato i ragazzi umili e semplici che conoscevamo.

Beh che dire ragazzi, vi faccio i miei più vivi e sentiti complimenti. Punkadeka ha sempre creduto in voi e siamo tutti quanti orgogliosi di questo. Penso che se ve lo avessero detto un paio di anni fa che un giorno sareste giunti ad aprire per dei mostri sacri come gli Offspring però penso non ci avreste mai creduto. Per voi questo è un sogno che diventa realtà o la realtà che divento sogno?

Lore: Si! È veramente fantastico quello che sta succedendo! Gli anni stanno passando. Vediamo crescere ogni giorno i frutti dei nostri sacrifici, del nostro entusiasmo e della nostra passione. Vivere con i propri ‘fratelli’ questa gioia è una delle cose più magiche che un uomo possa provare. La realtà? Il Sogno? Stiamo parlando di un argomento che scotta! Non posso non chiamare in causa in questa risposta il concetto induista di “Maya”: il velo di relatività e dualità che regge la fisicità dell’universo. Di per se credo che la ‘realtà’ sia contemporaneamente ‘sogno’. Mi spiego: il limite dei nostri cinque sensi è evidente. La scienza fisica dimostra ampiamente come l’uomo sia in grado di percepire solo una parte degli stimoli vibratori esistenti in natura e percepibili ad altri livelli. Perciò la nostra percezione della realtà è limitata ad una piccola scala determinata dai nostri sensi, di fatto illusoria. Dunque è una realtà limitata, e una realtà limitata non è realtà, ma illusione. E’ strano da immaginare! Tu ci fai queste domande e sai che non le prendiamo alla leggera!

In questi anni abbiamo avuto la possibilità di vivere un insieme di esperienze che hanno fatto maturare in noi la chiara percezione di questo ‘velo’ al di sopra di ogni singola cosa esistente in questo mondo. Possiamo dire che stiamo percorrendo con grandi soddisfazioni la strada verso il nostro obiettivo; in una realtà che però non si può definire tale perchè limitata, e illusoria.

Quando le cose vanno benissimo o vanno malissimo ci torna utile pensare al detto: “Vivi in questo mondo come se ne fossi un estraneo e non dare mai troppa importanza al successo e alla disfatta: entrambi sono impostori”.   

 

Solo pochi anni fà suonavate nel vostro garage nella piccola Thiene in provincia di Vicenza sognando un giorno di poter suonare davanti a immense platee. Nonostante siate già abituati alle grandi arene avendo già suonato al Deconstruction Tour con band come Nofx o Pennywise penso che però in voi questa volta ci sia un emozione particolare o sbaglio?

Lore: Non ti sbagli! Le cose cambiano e anche la nostra percezione degli avvenimenti cambia con l’esperienza. Non ti neghiamo però di sentire un entusiasmo veramente fortissimo! Gli Offspring hanno rappresentato e rappresentano per noi e altri milioni di ragazzi un punto di riferimento insostituibile, una vera colonna sonora della propria gioventù.

Siamo partiti da un piccolo paesino di provincia, fuori da qualsiasi “logica” del mondo musicale internazionale. Dopo 7 anni di attività frenetica siamo chiamati a supportare anche all’estero una delle band più importanti della storia del nostro genere. Puoi certamente capire come questa sia una spinta di gioia invincibile, ineguagliabile! Senza paragoni. 

 

In Italia molte volte siete stati apostrofati (a volte anche in modo dispregiativo) come gli “Offspring italiani”. Questa etichetta vi sta stretta e dà fastidio oppure tutto sommato vi lusinga?

Lore: Inizialmente è stata una spinta lusinghiera, perché essere paragonati da varie parti nel mondo a una tale band significava già moltissimo. Oggi la nostra esperienza si è vastamente ampliata, l’influenza positiva degli Offspring come di altre grandi band rimarrà sempre nei nostri cuori, ma sicuramente meno nei nostri futuri album.

Il nostro sound sta prendendo una direzione personale di giorno in giorno, sentiamo sempre più l’esigenza di esprimere la nostra personalità che, come in ognuno, è unica e vuole prendere vita. 

 

Voi che avete conosciuto già in un paio di occasioni gli Offspring cosa potete dirci di loro come persone. Sono i classici americani esaltati come sembrano?!

Lore: La prima volta che suonammo con loro rimanemmo colpiti da come il loro atteggiamento verso di noi, verso tutti, fosse di grande tranquillità. Di disponibilità. Nel 2001 gli Offspring erano di certo una delle 10 band più acclamate al mondo, credo che quasi tutti perderebbero la testa in quella situazione, invece in loro si vedeva un atteggiamento quasi da fratelli maggiori. Quando li abbiamo rincontrati alcuni mesi fa a Parigi, ad un loro party/concerto, abbiamo sentito ancora nuovamente questa loro sincera personalità. Persone consapevoli della fortuna che hanno e del fatto che questa fortuna debba migliorarli e non peggiorarli come persone. Quest’atteggiamento è un vero esempio.Comunque di certo ti diremo di più quando saremo di ritorno da questo tour!

 

Come direbbe un famoso attore italiano “questo tour casca proprio a fagiuolo” visto che avete appena registrato il video di “September 2001” secondo estratto da “Tour all over”. Raccontaci come è stata questa vostra seconda esperienza nel ruolo di attori.

Lore: Con il video di “Tour all over” avevamo dato vita alla parte spensierata e festosa dei Sun Eats Hours. Oggi sentiamo l’esigenza di metter in luce anche il nostro lato riflessivo e serio, che è ampio in noi e nella nostra musica/testi. “September 2001” l’abbiamo pensato e realizzato noi SEH, con l’aiuto del regista Stefano Bertelli (già famoso tra i registi under 25 per i suoi lavori con Mediaset e Rai) e il gruppo di pattinaggio artistico campione d’Italia, il Cristal Skating Team. Come sai la canzone non è propriamente “radiofonica”, tratta una tema difficile che volevamo proporre con energia e intelligenza alle persone, senza scadere nel banale.

In un periodo storico/sociale in cui la televisione dai bassi contenuti artistici sta piegando e standardizzando anche i video musicali delle band più alternative, abbiamo voluto fortemente realizzare questo video di controtendenza che rispetti la sua stessa iniziale motivazione d’esistere: essere una forma comunicativa d’arte, una conseguenza visiva della musica,  di semplicità, chiarezza ed emozionalità.

Lo potete scaricare dal sitowww.suneatshours.com a questo link

http://www.suneatshours.com/videos/sun3.wmv(low 2 mega)

http://www.suneatshours.com/videos/sun2.wmv(medium 9 mega)

http://www.suneatshours.com/videos/sun1.wmv(high 18 mega)

 

…per caso qualcuno di voi ha anche delle ambizioni cinematografiche?! Già nel precedente video vi avevo visto abbastanza a vostro agio davanti alle telecamere. Oltre alla scalata alla Billboard non avete mica intenzione anche di avere una nomination agli Oscar?

Lore: Eh… sinceramente non siamo molto a nostro agio mentre giriamo i video! Di sicuro filmare i nostri jackass e i nostri dopo concerti è molto più indicato alla nostra personalità! Presto metteremo nel sito un montaggio della parte non musicale del nostro tour in Spagna/Portogallo… sarà qualcosa di vietato ai minori!

 

Il titolo “Tour all over” è stata quasi una profezia per il vostro destino perchè l’album poi è stato distribuito in tutto il mondo ricevendo a ogni latitudine ottime recensioni e grandi risposte di pubblico. Il vostro tour a maggio vi porterà addirittura fino in South Africa…cosa vi aspettate da quelle date e soprattutto da un pubblico cosi diverso da quello europeo?

Lore:Sinceramente: prendiamo tutte queste possibilità di tour come una opportunità magnifica di scoprire nuovi posti, nuove mentalità, nuove persone, nuove concezioni musicali! Il nostro obiettivo rimane quello di crescere come persone, portando la nostra musica e il nostro messaggio a hiunque.

Facendo un parallelismo con i titoli dei nostri album: senza perdere tempo “Don’t waste time”, con volontà positiva “Will” e suonando ovunque “Tour All Over”!!!

 

Ultimamente la vostra formazione si è arricchita di un nuovo componente alle chitarre per quanto riguarda la sezione ritmica. Come è nata la scelta di questa new-entry?

Lore: Da tanti anni sentivamo questa esigenza. Come sai i Sun Eats Hours sono prima di tutto una famiglia e di certo aggiungere un componente non era una questione tecnica, ma si trattava di molto di più.Abbiamo aspettato senza fretta e infine il destino ci ha dato l’opportunità di coniugare nuovamente una grande amicizia con un ruolo musicale. Così “Boston” è entrato a tutti gli effetti nei SEH dopo vari mesi di prove. Ora c’è un altro pazzo tra noi! 

 

Il detto “Italians do it better” in questo periodo si sta rivelando vero più che mai anche in ambito punk con l’affermazione di band come voi o i Forty Winks che state riscuotendo enorme successo anche oltre-alpe. L’unica band italiana però che è riuscita ad approdare con gran successo dall’altra parte del globo furono i Raw Power tuttora stimati ed apprezzati. A quando la vostra scalata verso la “grande mela” e da li verso la patria di “Zio Sam”?!

Lore: Più volte negli ultimi mesi ci siamo trovati di fronte ad una realtà oggettiva: in Paesi come Giappone, Sud America, Australia, Canada c’è un’apertura musicale differente, meno “vogliamo solo musica made in Usa!”.Noi che siamo Italiani, e ne siamo felici, ci troviamo spesso a dover dimostrare dieci volte il nostro valore rispetto a band nord europee e nord americane.

Questa per noi è una sfida, e la vediamo positivamente. Da bravi Italiani ci beviamo sopra con passione e guardiamo speranzosi l’avvenire, sapendo che dimostreremo il nostro valore, costi quel che costi. 

 

Avete un sacco di novità in ballo ma quanto dovremo aspettare per un nuovo full-lenght firmato “Sun eats hours”?!

L’abbiamo deciso a grandi linee alcuni giorni fa, sentiamo una voglia incontenibile di tornare in studio e registrare ciò che siamo oggi, ma le uscite estere di “Tour all over” ci costringono a dei tempi d’attesa lunghi.Il nuovo album è quindi in programma per febbraio/marzo del 2005. Vi assicuriamo: sarà un pugno in faccia di melodia, potenza e passione!

 

Che dire ragazzi…è sempre un piacere conversare con voi e bersi un bel bicchiere di vino rosso veneto in vostra compagnia. In bocca al lupo e tenete alto il nome della nostra nazione mi raccomando!

Il piacere è sempre nostro! Punkadeka è stato ed è un modo di comunicare la nostra musica a molte persone, in modo sincero, chiaro e semplice. Siete grandi persone, che realizzano con uno stile sincero e passionale qualcosa di veramente importante in questo movimento.

Questa è la ricetta che vogliamo esportare nel mondo, per far diventare realtà di ogni giorno il detto “Italians do it better”!!!!!!!

 

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