PRE-COG IN THE BUNKER: What if?

I Pre-Cog in the Bunker sono un duo abruzzese di Teramo che con le loro sonorità ci fanno rivivere l’essenza di quei generi che sono stati fonte di ispirazione per i gruppi che tanto apprezziamo. Mai giudicare un libro dalla sua copertina! Tuttavia, il duo si rende interessante a partire dal nome, ispirato da una storia di Philip K. Dick “The Minority Report”. Capiamo subito che di sostanza ce n’è molta: infatti, il progetto è musicale, ma sposa tutti gli interessi dei componenti: dal cinema alla letteratura al cyberpunk. 

La band produce inizialmente un omonimo album nel 2015; il secondo album, Response to Reality, è uscito in versione limitata su cassetta in Italia per la Edwood Records. Nel 2019, la band ha collaborato con la nuova etichetta indipendente statunitense Sister Raygun Records e ha pubblicato un 7 pollici sempre in edizione limitata, Precog’s Dream (SRR 002). 

Il loro terzo album “What If” uscito il 14 marzo dello scorso anno registrato presso il Son House Studio e missato e masterizzato da Manuele Marani, complesso nella sua semplicità e ricco di sperimentazioni, sembra essere l’evoluzione esatta di pietre miliari della musica come gli storici Velvet Underground. Le chitarre ci riportano sui binari di Psychocandy degli illustri Jesus and Mary Chain. Parlo di evoluzione perché il duo segue le orme dei grandi maestri ma al contempo inserisce sfumature punk e post-punk (penso in particolare agli Stranglers o ai Gun Club), blues e garage che creano un composto perfetto, degno di una formula chimica impeccabile. Del resto, è sempre questione di chimica. 

Ascoltandoli in un primo momento sembrerebbe siano molte le voci e mani dietro questo progetto; in realtà, come specificato prima, dietro ai Pre-Cog in the Bunker ci sono Miriam Di Sabatino, batteria e voce, e Antonello Recanatini, chitarra, synths e voce. Due personalità che insieme hanno creato un sound così poliedrico, a tratti imprevedibile; infatti, ogni canzone è un’esplosione di nuove sonorità e sperimentazioni che ci fanno riscoprire il piacere di ascoltare così tante varietà in un solo album.  

Il primo brano “Explore Drone”, presenta un ritmo calmo che esplode poi verso la fine; “Desire”, la seconda canzone, è un garage punk blues di un’estrema energia, che contraddistingue l’intero album; il terzo brano “Farout” ci riporta alle chitarre dei Jesus and Mary Chain ma anche dei Sonic Youth di Daydream Nation (penso in particolare a Silver Rocket). Il brano, crudo e deciso, al tempo stesso presenta la dolcezza della voce femminile che si diletta in armoniose melodie. 

Il quarto brano “Wormhole” è la Darkland dell’album, parte con un lento arpeggio per poi aumentare in potenza. Riff garage-blues che però si incupiscono per poi sfociare in ritmi più ossessivi e cupi con voci più violente. Molto interessante il cantato sovrapposto che mette in risalto le differenze vocali della batterista e del cantante. Tra le mie preferite dell’album. 

La quinta canzone “LAT lover” parte subito decisa, il cantato femminile iniziale richiama a tratti gli X-ray Spex. Un punk 77 che si sposa perfettamente con lo spirito dell’album. 

Shapes of Death” inizia con una batteria molto decisa, che è la protagonista del brano. Potenza e decisione contraddistinguono questo sesto brano, anch’esso anima punk del disco, con la chitarra a tratti che rievoca le sonorità di The Black Angel’s Death Song dei Velvet Underground

Il settimo brano “Yours – Mine”, anche questo più punk, semplice e deciso è una vera delizia, molto bello lo stacco con la voce maschile che imita quasi il parlato. 

L’ultima canzone “News / I Saw the Fear” presenta un punk blues aggressivo che si placa per dare spazio ad una ballad dai toni cadenzati e inquietanti che ci riportano alle canzoni di Nico, poetessa oscura e cantante di alcune canzoni dei Velvet Underground. Un finale perfetto. 

Piacevolmente sorpresa da questo album, ne consiglio assolutamente l’ascolto e viste le premesse sono sicura che continueranno a sorprenderci con i loro esplosivi composti musicali! 

TRACKLIST: 

1. Explorer Drone  

2. Desire  

3. Farout  

4. Wormhole  

5. LAT Lovers  

6. Shapes of Death  

7. Yours – Mine 

8. News / I Saw the Fear  

LINE-UP: 

Miriam Di Sabatino: voce e batteria 

Antonello Recanatini: chitarra, synths e voce 

LINK UTILI: 

Youtube: http://www.youtube.com/c/PreCogInTheBunker  

Soundcloud: http://soundcloud.com/pre-cog-in-the-bunker  

Facebook: https://it-it.facebook.com/Pre-Cog-in-the-Bunker-679147712135612/  

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