Quattro chiacchiere con Luca Fornasier su “Partirò per Bologna”

Quest’anno finalmente partirò anche io per Bologna, e per l’occasione ho chiesto a Luca Fornasier di scambiare due parole su questo importante festival, giunto alla sua quinta edizione.

ciao Luca e benvenuto su Punkadeka, mancano ormai meno di due mesi al Partirò per Bologna vol. 5, siete pronti?
si siamo pronti come sempre, non appena finisce il festival iniziamo a lavorarci subito per l’anno successivo, ci sono tanti gruppi che vorrebbero partecipare, cerchiamo di fare del nostro meglio ma non possiamo accontentare tutti; sai, più che un festival è un raduno di amici, i gruppi che suonano sono per la stragrande maggioranza amici di tutta la vita, appena escono i biglietti le prevendite vanno subito forte a prescindere da chi suona, ormai è diventato un appuntamento per tutti, per ritrovarsi, per stare insieme. Ormai stare insieme in un posto è diventato veramente raro, viviamo in un periodo molto controverso dove i “social” ci hanno fatto diventare “antisocial”, e questa sicuramente è un occasione per ritrovarsi tra vecchi e nuovi amici

il festival prende il nome dalla nota canzone della Banda Bassotti, chiaramente ospiti fissi del festival, come mai questa decisione? E chi c’è dietro l’organizzazione del festival?
beh, si certo il nome viene proprio dal pezzo della Banda che racconta di un viaggio fatto a Bologna per andare a un concerto dei Nabat negli anni 80, su quel treno c’erano skin e punk romani che si ritrovavano a piazza dei gerani, una piazza di Centocelle che era un punto di ritrovo dei kids della capitale, tra questi c’ erano Sigaro della Banda Bassotti e Lorenzo dei Klaxon che ha contribuito a scrivere il testo di questa bellissima canzone. La decisione di fare questo festival è nata a Berlino in un pub di Kreuzberg con degli amici, più tardi abbiamo scelto la location a Bologna perché è un posto centrale facilmente raggiungibile da tutti, quindi parlando una sera con Filippo Andreani (per me un fratello più piccolo), mi ha dato questo input e io l’ ho preso al volo, cosa molto strana perché di solito gli boccio tutte le proposte che mi fa ahahah. La direzione artistica del festival è affidata a me. Filippo prova spesso a darmi consigli ma lo stronco subito e lui per questo mi odierà sempre.. però bisogna anche dire che così la responsabilità ricade su di me e spesso mi becco gli insulti di chi non riesco a mettere nella line up. 

in base a cosa vengono scelti i gruppi che suoneranno?
la scelta dei gruppi spesso non ricade sulla notorietà ma ci sono altri fattori tra cui il più importante è l’amicizia, che è il denominatore comune che lega tutte le band, La scelta non è mai casuale, tutto ha un senso anche quando non sembrerebbe, questo è un festival particolare per me, ha un risvolto molto personale che non ho intenzione di mettere in piazza, ma voglio solo dire che tutti quelli che partecipano dalla prima edizione di  questo festival vengono gratuitamente, dagli Ska-P al duo acustico in apertura e li ringrazio di cuore, cosi come ringrazio l’Estragon che si mette sempre a disposizione e mi fa sentire a casa, ho un buon rapporto da sempre con i ragazzi dell’Estragon e con me si sono comportati sempre da veri signori.


organizzare qualcosa in Italia mi dicono sia molto difficile, quali sono le problematiche maggiori per un festival di questa portata? Siete da poco stati a Berlino con Gli Ultimi e Zerocalcare, è possibile fare un paragone tra organizzare qui da noi ed in un paese a detta di molti “più avanti” come la Germania?
guarda, organizzare un festival non è facile, ma se hai la gente giusta al tuo fianco può essere una passeggiata, io ho la fortuna di avere una persona che mi toglie tutte le castagne dal fuoco e che lavora con me a questo festival, con Silvia ci conosciamo da tantissimi anni, dai tempi delle feste al Casalone di via Zagabria a Bologna e ha lavorato per un bel pò con noi alla Gridalo Forte Records a Roma, poi per sua fortuna professionalmente si è evoluta e mi ha superato in tutto, se mi dicessero che dovessi fare un festival dall’altra parte del mondo e potessi portarmi solo una persona non esiterei a portare lei, è una macchina da guerra, anche se lei non lo sa e fortunatamente rimane umile ed è questo che la rende cosi speciale.
Per quanto riguarda Berlino è un discorso a parte, imparagonabile sicuramente a ciò che succede qui, altra storia, altra cultura, altro tipo di approccio anche da parte di chi governa la città, anche se a dire la verità anche lì purtroppo le cose sono cambiate, io ho la fortuna di dare una mano ad organizzare insieme al mio amico Mauro il Punkitalia che è un bellissimo festival, che quest’anno si terrà a novembre e ci saranno degli ospiti d’ eccezione, scusate se vado fuori tema, ma era doveroso, siamo stati con Gli Ultimi e Zerocalcare da poco ed è stato un successo, ho avuto anche la fortuna di conoscere Michele (Zerocalcare) in maniera molto più approfondita e ci siamo trovati subito.. tant’è vero che gli ho subito accollato il poster di Bologna (come se non avesse abbastanza accolli) e lui l’ha fatto con piacere, e per l’occasione ho deciso anche di stampare delle maglie in tiratura limitata che saranno messe in vendita  al festival. Michele è una persona molto disponibile, forse anche troppo.

dalle foto che ho visto in questi anni c’è sempre stato il pienone, i kids escono sempre soddisfatti ed i gruppi sono entusiasti, c’è una formula segreta per ottenere questo?

come dicevamo prima questo festival è una riunione di amici, non so neanche se chiamarlo festival, per questo tutti sono felici, perché non c’è rivalità tra gruppi, tra chi suona prima o dopo tra chi suona di più o di meno, l’importante è esserci, questo è il messaggio che esce fuori.. la gente è entusiasta perché anche chi sta sul palco è entusiasta, non c’è una formula ma solo gente vera sul palco e sotto al palco.

quest’anno siamo ormai alla quinta edizione, quali sono stati il momento migliore e momento più buio fino ad oggi? non so rispondere a questa domanda, specialmente non so dire qual’é il momento migliore, sicuramente tutti sono stati emozionanti per diversi motivi, sicuramente il momento più buio è stato il periodo della pandemia ma lo è stato per tutti, certamente abbiamo capito che la socialità è importante e che dobbiamo uscire di casa, ormai la gente vede le partite su sky, ordina da mangiare su glovo, fa le riunioni su zoom, io dico che ce lo stanno mettendo in culo per bene e la risposta che dobbiamo dare è uscire dalle nostre case e vivere.. ma questo è un discorso lungo e rischiamo di andare fuori tema.

tocca anche a te la domandona sulla scena: io resto sempre dell’idea che le nuove leve iniziano ad avere il loro bel peso, ed i vecchietti non mollano, insomma per me non stiamo così male, che ne pensi? penso che ci sono davvero molti gruppi interessanti in giro, tra vecchi e nuovi stiamo vivendo un buon periodo, credo che nella scena italiana ci siano cose davvero molto interessanti, sto da poco lavorando per le date estere con Gli Ultimi ad esempio e sono davvero una banda potente, bravi ragazzi vecchia maniera, penso che il loro ultimo disco sia una delle migliori cose che ho sentito negli ultimi anni in Italia, mia figlia non li sopporta più perché in macchina c’avevo solo il loro cd [la mia invece ha imparato un sacco di canzoni ehehe, ndr], ci sono molte band interessanti di tutti i generi, specialmente la scena pullula di gruppi di buonissimo livello come Dalton, Shots in the Dark, Plakkaggio, gli Azione Diretta per fare qualche nome, ma come dici tu anche i vecchietti si difendono bene, senza parlare della Banda Bassotti perchè sarebbe conflitto di interesse, il disco nuovo dei Klaxon è una gran disco e sono curioso di sentire anche il nuovo degli Atarassia Gröp che quest’anno compiranno 30 anni di carriera, e quando ci penso, mi sento davvero un dinosauro.

spazio libero tutto per te questo spazio che mi dai lo vorrei dedicare a tutti coloro che anche se non potranno essere presenti in questa edizione, ci saranno sempre e comunque perché li portiamo con noi in ogni concerto, senza fare la solita lista perché diventa anche doloroso, se parlo di questo festival penso ad  Angelo “Sigaro” Conti, per me un fratello maggiore che mi ha insegnato a stare al mondo, Angelo fece il suo ultimo concerto all’ Estragon nel 2018 alla seconda edizione del Partirò per Bologna, stremato dalla malattia ma pieno di vita; per rifarmi alla domanda di prima, forse, anzi senza forse quello è stato il momento più bello e più  buio nello stesso tempo, sicuramente anche quel giorno ci ha insegnato tanto a tutti, la sua mancanza si sente forte e prepotente. ci vediamo il 29 aprile all’estragon. Ringraziamo di cuore Luca per il tempo che ci ha dedicato e ringraziamo Fulvio “Devil” Pinto per le fotografie, ci si vede a Bologna!  
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