SUD DISORDER: Senza Amor Non Vale Nulla

Recensione a cura di Nick Northern – secret contributor di Punkadeka.it

(Dischi rozzi, Poison records Cd, Motorcity produzioni Vinile)

Nonostante io, come tutti i miei coetanei, sia cresciuto essenzialmente con il punk melodico anni 90′, quando devo approcciare un nuovo disco pop punk, skate, o melodic hardcore, sbuffo ancor prima di premere il tasto play. Non rinnego il passato, ascolto ancora i vecchi album, ma le nuove produzioni mi sembrano così finte, prevedibili, iper(mal&troppo)prodotte. Dopo ogni accordo sai già quale arriverà dopo, in ogni strofa sai come sarà il cambio di ritmica, quanti uoooohhh ci saranno (“we never like to sing whoa”) nei ritorneli etc, etc. Se uniamo questi elementi alla lingua italiana, vero mietitrebbia tecnico, banco di prova che separa i fuoriclasse dagli scarponi, i prodotti di qualità  che pervengono alle nostre orecchie sono veramente pochi. Per fortuna, se dopo questo pippone introduttivo ve lo steste chiedendo, l’album dei Sud Disorder resta nel setaccio come una pagliuzza d’oro. filtrato da fango e pattume vario. Prendo il sasso giallo, infredolito e stanco come Paperone nel Klondike alzo la pepita aurea al cielo: finalmente dopo secoli un bel disco hardcore melodico in italiano!

Nonostante molti dei cliché citati sopra siano parte integrante di Senza Amor Non Vale Nulla, la ricetta finale è perfetta. Un po’ come con la pasta al pomodoro, pensi di non volerne più sapere, che il tuo palato si sia raffinato crescendo, ma appena assaggi quella ben fatta di tua nonna ti ricordi che al mondo non c’è nulla di meglio della semplictà.

Forse i tarantini preferiscono essere associati al calderone hardcore italiano piuttosto che a quello del punk melodico, ma non è un caso che abbiano scelto di coverizzare i Kina, i meno aggressivi  tra i grandi nomi storici dell’accacì nostrano. Dai Kina mutuano anche la spiccata sensibilità nel trattare tematiche sia politiche che personali, mischiando sapientemente i due elementi in momenti più violenti (Il male siete voi, Rabbia Antifa) ed in altri più riflessivi (Ancora soffia il vento), in tutto questo non manca mai quella che nel gergo tecnico si chiama “la pacca”, imprescindibile elemento di ogni disco punk che si possa definire tale. Gruppi oi! E punk rock usciti nel 2021 prendere nota: basso&batteria devono macinare sempre, non basta la poetica da strada, altrimenti ci ascoltiamo De Andrè. Non ne faccio una questione di velocità, ma di intenzione e dinamica che sono parte integrante del nostro genere sin dai tempi di brani come Sonic Reducer dei Dead Boys; non certo una canzone veloce come una degli RKL ma comunque trascinante e melodica. Chiusa la polemica tra me e il sottoscritto (cit.).

Suonano bene anche brani dal sound più ironico come Poison City Iron Front (con Enrico degli S.F.C.) che musicalmente si muove su sonorità Cow punk per poi sfociare in un epico ritornello, la dimostrazione che anche una canzone volutamente sciocca abbinata al tiro e ad un buon testo può diventare bella. Il disco è ineccepibile in ogni suo aspetto e trova il suo punto più alto nella Struggente Con o Senza di Te, che credo di sapere già a memoria (piango cazzo, bravi ragazzi!). Se devo muovere una critica, e lo faccio sempre perché sono un tenero rompino, è che i nostri hanno ceduto alla moda degli ultimi anni di infilare nei dischi collaborazioni piuttosto inutili. Se ne contano quattro più o meno illustri. Chiariamo, ognuno fa il suo lavoro e non costituisce un handicap per il brano, nessuno peggiora il lavoro ma l’apporto creativo è pressoché nullo. Cioè, per come la vedo io se ti serve un sax e chiami King Shabaka dei Comet is Comig il pezzo probabilmente ne guadagna ,se in un pezzo punk dividi le strofe con un cantante dallo stile comunque abbastanza simile al tuo non si accende nessuna scintilla. Ma io sono un vecchio brontole e forse i Sud Disorder volevano semplicimente ospitare una serie di amici sul disco, e  chi sono io per rompere i coglioni? Notevoli invece gli interventi femminili nei cori.

Promosso a pieni voti, Senza Amor Non Vale Nulla ha le carte in regola per diventare un classico, speriamo che non passi inosservato.

Nick Northern

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