WATER TOWER: S/T

Non so dalle vostre parti come vada, ma qui tra Milano e la Brianza sembra che la scena stia rialzando un po’ la testa. Il nuovo degli Shandon è una bomba, i Derozer a volte ritornano, sono tornati live e con un EP i Persiana Jones, ci sono rumori anche sulle Pornoriviste…mi sa che sarà un’estate molto anni ’90. Ci sono solo due band che non se ne sono mai andate: i Punkreas (di cui abbiamo già parlato) e i Water Tower.
Mettiamo subito le carte in tavola: io nei Water Tower ci ho suonato per 12 anni: dal 2000 al 2012, ne sono uscito da 7 anni, direi una distanza sia emotiva che temporale decisamente consona, adatta a parlarne con cognizione di causa ma evitando la nostalgia e l’eccessivo sentimentalismo.
I Water Tower sono una vera e propria istituzione del punk brianzolo: in giro da 30 anni, autori di 7 dischi, hanno condiviso il palco con gente come Toy Dolls, GBH, Swingin Utters, Real McKenzies, Skarface, The Briggs e qualsiasi band italiana punk e ska della scena anni ’90 e ’00, toccando momenti grandiosi (Rock in Idro ’06 con Iggy & The Stooges) e tragici (la morte del trombonista Izzy), epici (Izzy Day ’04, 2000 persone al CS Boccaccio di Monza) e ridicoli (la polizia che cerca di arrestarli a Vimercate a fine anni ’90).
I Water Tower non si sono mai fatti mancare niente, ma sono sempre stati una band dai tempi molto rilassati…7 anni per sfornare il nuovo disco non sono pochi (“Quanta strada” è un best of con live e 1 solo inedito, uscito quattro anni fa)…ma devo dire che ne è valsa la pena.
Nel tempo la band ha elaborato uno stile ben preciso, frutto dei gusti musicali dei singoli componenti ma anche di una visione comune, e in questo disco dimostrano di avere raggiunto una maturità compositiva che permette loro di dosare i singoli ingredienti del loro sound come mai prima…mi spiego meglio:
La notte passerà” ha chiaramente i Dead Kennedys come fonte d’ispirazione principale, ma lo stile è sempre quello della band brianzola, che fa emergere in questo pezzo l’amore per la band di Jello Biafra omaggiandola senza scopiazzarla. Stesso discorso per “Umano disumano” coi Punkreas e “Gira gira“, uno ska ultracoinvolgente che può ricordare il sound dei primi Ska-P (intendo quelli dell’omonimo, non quelli già più maturi di “Eurosis”).
C’è spazio anche per la novità: “Controvento” è un country-punk che alterna un arrangiamento di strofa inedito, rilassato e “d’atmosfera” al classico ritornello punk, e c’è spazio anche per l’esercizio di stile della opener “Quello che ho” che è Water Tower al 100%: cori urlatissimi, fiati impazziti, ritmiche infernali.
Non è tutto bello e perfetto, ci sono un paio di filler che onestamente fanno fatica a stamparsi in testa (tipo “Immaginazione”), ma direi che possiamo ufficialmente dare il bentornato (sul fronte discografico, su quello live non se ne sono mai andati) a questi cinque fantastici cialtroni.

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